Un commercialista sospeso continua a lavorare e incassa 579mila euro
La Guardia di Finanza di Pavia ha sequestrato 579mila euro a un commercialista arrestato nel 2022 per reati di natura fiscale e che da allora ha continuato a seguire pratiche e adempimenti per i clienti del proprio studio nonostante fosse stato sospeso per 5 anni dall’esercizio della professione.
Il commercialista di Stradella (Pavia) due anni fa era finito in carcere e l’Ordine di categoria lo aveva sospeso dall’Albo. La GdF ha scoperto però che ha proseguito la sua attività depositando, ad esempio, i bilanci societari ed esercitando “in modo abituale e continuativo – ha spiegato il procuratore di Pavia, Fabio Napoleone -, fatturando le prestazioni e incassando i relativi compensi”.
L’uso illegale delle credenziali di altri colleghi
Inoltre il professionista, nonostante la sospensione dell’Albo avesse comportato la revoca dell’accesso digitale per inoltrare le dichiarazioni fiscali all’Agenzia delle Entrate, ha continuato a usare il servizio telematico per inserire le pratiche dei propri clienti usando però le credenziali di altri colleghi.
Il sequestro del profitto illecito
I 579mila euro sequestrati corrispondono, secondo le indagini, al profitto che il titolare dello studio ha incassato dal 2022.
L’importanza della trasparenza e dell’etica professionale
Questo caso evidenzia l’importanza della trasparenza e dell’etica professionale nel mondo della consulenza fiscale. La sospensione dall’Albo dovrebbe essere un deterrente efficace per impedire a professionisti sospettati di reati di continuare a svolgere la propria attività. La Guardia di Finanza, con il suo lavoro di indagine, ha dimostrato un impegno importante nel contrastare queste condotte illecite, tutelando l’integrità del sistema fiscale.