Operazione antidroga a Boscoreale
I carabinieri di Torre Annunziata hanno sgominato una banda di pusher che gestiva la compravendita di cocaina, hashish e marijuana nel rione ‘Piano Napoli’ di Boscoreale, in provincia di Napoli. L’operazione, condotta dai militari della Compagnia di Torre Annunziata, ha portato all’arresto di cinque persone ritenute appartenenti a una associazione a delinquere.
Gli arrestati
I destinatari degli arresti, emessi dal gip su richiesta della DDA di Napoli, sono Giuseppe Tasseri (63 anni), Aurelio Acampora (22 anni), Maurizio Tasseri (21 anni), Francesco Sorrentino (34 anni) e Michele Tasseri (39 anni). Le indagini, coordinate dalla DDA di Napoli, hanno svelato un’organizzazione ben strutturata, con ruoli ben definiti per ogni membro.
Il ruolo dei membri della banda
Oltre a vendere la droga, alcuni degli arrestati svolgevano anche il ruolo di vedetta, tenendo sotto controllo il territorio per scongiurare eventuali blitz delle forze dell’ordine. Altri si occupavano di mettere a disposizione dei pusher lo stupefacente da vendere. Alcuni giravano anche armati per proteggere la piazza di spaccio dai gruppi criminali avversari.
Il controllo del territorio
Le indagini hanno evidenziato che la banda era riuscita ad acquisire il controllo della piazza di spaccio attraverso le armi, utilizzate anche per le cosiddette ‘stese’, raid in sella a scooter dai quali vengono esplosi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo delle abitazioni dei rivali per intimorirli.
La scoperta della fattoria
Un dettaglio particolare emerso dalle indagini è stato la scoperta di una fattoria di piccole dimensioni risalente al primo secolo avanti Cristo, utilizzata come base per le attività illecite della banda. La fattoria, situata a ridosso di Villa Regina, uno dei monumenti archeologici più importanti di Boscoreale, rappresenta un chiaro esempio di come il passato e il presente si intrecciano in un contesto di criminalità.
Il legame tra criminalità e patrimonio storico
L’utilizzo di un sito archeologico come base per le attività illecite è un fatto che suscita preoccupazione. Questo caso evidenzia come il patrimonio storico e culturale non sia immune dalla criminalità organizzata. È fondamentale che le istituzioni si impegnino a tutelare questi luoghi e a contrastare ogni forma di criminalità che li minaccia.