Sindacati in piazza a Torino per Stellantis: la protesta continua
I sindacati di Torino sono tornati in piazza per Stellantis, con una non-stop di 8 ore davanti al Municipio, dopo lo sciopero del 12 aprile. La protesta, che coinvolge tutte le sigle sindacali, mira a ribadire le richieste di nuove produzioni, assunzioni e un nuovo produttore per l’industria automobilistica torinese.
“Oggi è la giornata dell’orgoglio torinese, siamo una città ancora fortissima con grandi capacità e lavoratori e chi viene ad investire qui trova business”, ha sottolineato Edi Lazzi, segretario torinese della Fiom. “A Torino bisogna che insieme alle istituzioni ci battiamo per avere un nuovo produttore, vogliamo sicuramente tenerci Stellantis, ma vogliamo anche un nuovo produttore, non è importante di dove, l’importante è far capire ai produttori mondiali che se vengono a Torino trovano terreno fertile. L’orgoglio torinese di sapere fare le auto, di saper fare industria.”
Le richieste dei sindacati
I sindacati chiedono a Stellantis tre cose: nuove produzioni, una destinazione precisa per ingegneri e tecnici e assunzioni di giovani.
“Siamo qua in continuità con lo sciopero del 12 aprile e chiediamo tre cose a cominciare da nuove produzioni. Reputiamo un risultato, ottenuto dalle lavorativi e lavoratori con lo sciopero che Stellantis abbia deciso di portare qua la produzione della 500 endotermica, ma non siamo di fronte a un nuovo modello, ma a una motorizzazione differente di un modello già esistente, quindi ribadiamo che ci serve un modello in più e soprattutto che ci sia una destinazione precisa per quanto riguarda ingegneri e tecnici. Vogliamo progettare tutte le automobili alla A alla Z”, ha spiegato Lazzi.
Il segretario torinese della Fiom ha poi affrontato il tema delle assunzioni: “le assunzioni di giovani perché fra 7-8 anni Mirafiori rischia di spegnersi per consunzione. Se ci sono assunzioni ci sarà continuità, se non ci saranno, Tavares sta prendendo tempo sapendo che a un certo punto ci sarà lo spegnimento dello stabilimento. Noi invece ci stiamo battendo per rilanciare Mirafiori che significa rilanciare Torino’.”
Il futuro di Mirafiori e dell’industria automobilistica torinese
La protesta dei sindacati evidenzia la preoccupazione per il futuro di Mirafiori e dell’industria automobilistica torinese. La città ha una lunga storia di produzione di auto, ma negli ultimi anni ha subito una serie di sfide, tra cui la globalizzazione, la transizione verso i veicoli elettrici e la crescente concorrenza da parte di altri produttori.
I sindacati sperano che il loro appello per nuove produzioni, un nuovo produttore e assunzioni di giovani possa contribuire a rilanciare l’industria automobilistica torinese e garantire un futuro positivo per Mirafiori. L’obiettivo è mantenere la città al centro dell’industria automobilistica italiana e attirare nuovi investimenti.
Il futuro dell’industria automobilistica italiana
La protesta dei sindacati a Torino è un segnale importante per il futuro dell’industria automobilistica italiana. Il settore sta attraversando un periodo di profonda trasformazione, con la crescente domanda di veicoli elettrici e la necessità di adattarsi alle nuove tecnologie. La sfida per l’Italia è quella di rimanere competitiva in questo contesto globale, investendo in ricerca e sviluppo, in tecnologie innovative e in formazione per i lavoratori. La protesta a Torino è un monito per il governo e le aziende italiane: è necessario un piano strategico per rilanciare l’industria automobilistica italiana e garantire un futuro positivo per il settore.