Rissa in Aula alla Camera: Tensione alle Stelle
La tensione politica si è tradotta in violenza fisica alla Camera dei Deputati durante la discussione sulle riforme del centrodestra. Un deputato del Movimento 5 Stelle, Leonardo Donno, è stato portato fuori dall’Aula in carrozzina dopo essere stato coinvolto in una rissa con deputati della maggioranza. La rissa è scoppiata dopo che Donno ha tentato di consegnare un tricolore al ministro Calderoli, che è stato subito ‘protetto’ dai suoi compagni di partito. Donno ha denunciato di aver ricevuto un pugno dal deputato Iezzi, mentre Iezzi ha ammesso di aver tentato di colpire Donno, ma di non averlo raggiunto. La verità è ora all’esame del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che ha acquisito i filmati e sospeso la seduta. “Non è possibile riprendere i lavori in questo clima di crescente violenza verbale e addirittura fisica”, ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein.
Autonomia Differenziata Approvata alla Camera
Nonostante la rissa, la Camera dei Deputati ha approvato la riforma sull’autonomia differenziata, uno dei pilastri del programma del centrodestra. La riforma, che prevede l’attribuzione di maggiori poteri alle regioni, è stata approvata con il voto della maggioranza. Le opposizioni, che hanno contestato duramente la riforma, hanno denunciato il rischio di un’accentuazione delle disparità tra le regioni e di un indebolimento del ruolo dello Stato.
Senato Approva il Cuore del Premierato
Al Senato, è stato approvato l’articolo del ddl Casellati che introduce il principio dell’elezione diretta del premier. L’approvazione è avvenuta tra le proteste delle opposizioni, che hanno esposto cartelli e hanno chiesto maggiori garanzie sulla modalità di elezione del premier. Le opposizioni temono che il testo non preveda un sistema di elezione chiaro e trasparente, con il rischio di un’elezione del premier senza il consenso della maggioranza dei cittadini. La ministra Casellati ha respinto le critiche, ribadendo che la legge elettorale per il premier e per il Parlamento sarà presentata dopo la prima lettura della riforma.
Proteste e Tensioni in Senato
Le proteste delle opposizioni in Senato sono state caratterizzate da un’ostinata richiesta di chiarezza sulla modalità di elezione del premier. Le opposizioni hanno contestato l’articolo 5 del ddl Casellati, che non specifica come avverrà l’elezione diretta del premier, rinviando ad una successiva legge ordinaria. In particolare, le opposizioni hanno chiesto alla ministra Casellati di garantire che occorrerà la maggioranza dei voti dei cittadini per eleggere il premier, in assenza della quale si ricorrerà al ballottaggio. La ministra Casellati ha respinto le richieste, ribadendo che la legge elettorale sarà presentata in un secondo momento.
Un Clima Politico Incandescente
La violenza fisica alla Camera e le proteste in Senato sono la dimostrazione di un clima politico estremamente teso. Le riforme del centrodestra, soprattutto quella sull’autonomia differenziata, stanno generando un forte scontro tra maggioranza e opposizioni. La mancanza di dialogo e la crescente polarizzazione politica rischiano di portare a una paralisi del sistema democratico.