Eni cede il 10% di Saipem
Eni ha completato la cessione del 10% di Saipem, incassando 393 milioni di euro. La transazione si è effettuata al prezzo di 1,97 euro per azione, con uno sconto del 4,6% rispetto alla chiusura di 2,06 euro in Piazza Affari. L’operazione, annunciata ieri sera a mercati chiusi, si è conclusa con un guadagno di oltre il 30% rispetto ai valori di inizio anno.
Il regolamento dell’operazione
Il regolamento dell’operazione è previsto il prossimo 14 giugno. Ad Eni resterà in portafoglio una quota del 21,19% di Saipem, di cui il 12,5% vincolato dal patto parasociale con Cdp. Per i prossimi 18 mesi, Eni si è impegnata con le banche che hanno coordinato il collocamento a non cedere ulteriori quote di Saipem.
La quota “liberamente trasferibile”
A seguito dell’operazione, Eni disporrà di una quota “liberamente trasferibile” dell’8,69% circa in Saipem per rispettare l’accordo parasociale con Cdp, che la blinda al 25%.
Saipem torna all’utile
Saipem ha chiuso il 2023 con un ritorno all’utile per 179 milioni di euro, il risultato più alto degli ultimi 10 anni. Il gruppo ha annunciato la distribuzione del dividendo per il 2025. L’ultima volta il gruppo lo aveva distribuito nel 2020 dopo uno stop che durava dal 2013. Dallo scorso 1 gennaio il titolo ha guadagnato quasi il 55% il 12 aprile, quando ha toccato un massimo di 2,41 euro.
Una mossa strategica per Eni
La cessione di una parte della partecipazione in Saipem da parte di Eni sembra essere una mossa strategica per liberare risorse e concentrarsi su altri progetti. Il fatto che Eni si sia impegnata a non cedere ulteriori quote per i prossimi 18 mesi suggerisce che l’azienda stia cercando di mantenere un certo controllo sul futuro di Saipem, pur non essendo più il suo azionista di maggioranza. La decisione di Eni di mantenere una quota del 21,19% di Saipem, di cui il 12,5% vincolato dal patto parasociale con Cdp, dimostra la volontà di Eni di rimanere un partner strategico di Saipem e di partecipare al suo futuro sviluppo.