Un accordo da 700 milioni di dollari per porre fine alle controversie sul talco
Il procuratore generale di New York, Letitia James, ha annunciato che Johnson & Johnson ha accettato di pagare 700 milioni di dollari per risolvere le accuse di aver ingannato i clienti sulla sicurezza dei suoi prodotti in polvere a base di talco. L’accordo, raggiunto con 42 stati americani e il Distretto di Columbia, pone fine a migliaia di cause legali intentate contro l’azienda. Johnson & Johnson, pur non ammettendo alcun illecito, ha ritirato il prodotto dal mercato nordamericano nel 2020. “Nessuna somma di denaro può annullare il dolore causato dai prodotti a base di talco di Johnson & Johnson, ma oggi le famiglie possono essere certe che l’azienda è ritenuta responsabile per il danno causato”, ha dichiarato James in una nota.
Le accuse e le cause legali
Le accuse riguardano la presenza di amianto nei prodotti a base di talco di Johnson & Johnson, che è stato collegato al cancro alle ovaie. L’azienda ha affrontato migliaia di cause legali da parte di persone che sostengono di aver sviluppato il cancro a causa dell’uso dei suoi prodotti. Nel 2020, Johnson & Johnson ha ritirato il prodotto dal mercato nordamericano, ma ha continuato a venderlo in altri paesi. L’accordo di principio per la risoluzione delle cause legali è stato annunciato a gennaio 2023.
Le conseguenze dell’accordo
Lo Stato di New York riceverà 44 milioni di dollari dell’importo della transazione, che dovrà essere pagato in quattro rate nell’arco di tre anni. L’accordo rappresenta una vittoria per i consumatori che hanno subito danni a causa dei prodotti a base di talco di Johnson & Johnson. L’azienda, tuttavia, non ha ammesso alcun illecito e continua a sostenere la sicurezza dei suoi prodotti.
Un passo avanti per la giustizia, ma non una soluzione definitiva
L’accordo raggiunto da Johnson & Johnson rappresenta un passo avanti per la giustizia per le persone che hanno subito danni a causa dei suoi prodotti a base di talco. Tuttavia, è importante sottolineare che l’azienda non ha ammesso alcun illecito e continua a sostenere la sicurezza dei suoi prodotti. Questo lascia aperta la possibilità che altre cause legali possano essere intentate in futuro, soprattutto in altri paesi dove il prodotto è ancora in vendita. Inoltre, l’accordo non risolve il problema fondamentale della sicurezza dei prodotti a base di talco, che continua ad essere una preoccupazione per la salute pubblica.