Il Dibattito Sul Tax Credit: Un’Oasi Di Ordine Nel Deserto?
Il mondo del cinema italiano è scosso da un acceso dibattito sul tax credit, con il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che ha espresso la sua intenzione di ridimensionarlo. Sergio Castellitto, presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, si inserisce nel dibattito, condividendo l’opinione del ministro sulla necessità di una maggiore trasparenza e di un uso più oculato dei fondi pubblici. “Sta dando una sistemata, moralizzazione forse non è la parola più adatta ma è il senso. Ci sono stati in passato finanziamenti a pioggia, commessi errori e bisogna essere intellettualmente onesti per ammetterlo, dare un ordine – dice all’ANSA – era necessario”, afferma Castellitto. Tuttavia, il regista e presidente del Centro Sperimentale non manca di sottolineare anche i rischi di questa scelta, che potrebbero penalizzare i produttori più fragili. “Certo rischia di tagliare le gambe ai produttori più fragili e mi sembrerebbe anche naturale andare verso una protezione per opere prime e seconde”, aggiunge. Il mondo del cinema ha protestato contro il ridimensionamento del tax credit, temendo che la riduzione dei finanziamenti possa bloccare i set e quindi il lavoro. Castellitto, pur condividendo l’obiettivo del ministro, sottolinea la necessità di trovare un equilibrio che tuteli sia la trasparenza che la vitalità del settore.
Il Centro Sperimentale Di Cinematografia: Un Luogo Di Cultura E Di Solidarietà
Il Centro Sperimentale di Cinematografia, storica scuola di cinema italiana, si trova a Roma, in un edificio razionalista che rappresenta un vero e proprio monumento alla storia del cinema. Castellitto, in qualità di presidente, è consapevole delle sfide che i giovani artisti devono affrontare oggi: “Essere un giovane oggi non è facile, mi tremano i polsi”, dice, riferendosi non solo all’accesso ai finanziamenti ma anche al contesto generale di precarietà in cui si vive. In risposta a questa situazione, il Centro Sperimentale ha organizzato la tre giorni Diaspora degli artisti in guerra, un’iniziativa che mira a dare voce ai creativi provenienti da zone di conflitto e a creare un ponte di dialogo tra culture diverse. “Pur ammettendo l’inutilità del gesto, perché certo la guerra non la fermeremo da qui”, spiega Castellitto, “abbiamo messo su un programma vetrina di artisti da Ucraina, Israele, Siria e altri paesi e di dialogo”. Tra i partecipanti ci saranno Aleksandr Sokurov, Ali Asgari, David Grossman, Hagai Levi, Francesca Mannocchi, Stefano Savona, il cardinal Ravai e molti altri. I giovani della Scuola, con i loro docenti, filmeranno tutto l’evento, creando un film testimonianza che potrà aiutarli a dare un senso alla loro professione.
Il Cinema Di Testimonianza E Memoria: Una Tendenza In Crescita
Il tema del cinema di testimonianza e memoria, al centro del progetto Diaspora, riflette una tendenza cinematografica in crescita, soprattutto nei festival. Molte opere nascono dal vissuto doloroso, censurato o impegnato degli stessi registi, come dimostra il caso del transfuga dall’Iran Mohammad Rasoulof con “Il seme del fico sacro”, presentato a Cannes. Questa tendenza si affianca al nuovo cinema d’autore, che non disdegna il genere commedia, persino quella romantica, e attraversa i generi un tempo poco frequentati, come l’horror. Anche a Cannes, la love story “Anora” di Sean Beaker e “The Substanc” di Coralie Fargeat con Demi Moore hanno riscosso un grande successo.
Le Sfide Del Cinema Contemporaneo: Tra Qualità E Pubblico
Castellitto riconosce che il problema del pubblico in sala non si risolve solo con film di qualità. “Lo devi strappare da divani, dove impera l’offerta delle piattaforme. La narrazione, la scrittura è cambiata e con questo bisogna fare i conti”, afferma. Il cinema italiano deve affrontare la sfida di competere con la proliferazione di contenuti disponibili online, cercando di attrarre il pubblico con storie innovative e coinvolgenti. In dialogo con lo scrittore Edoardo Albinati, Castellitto conferma l’interesse nella ricerca di una sala per la Cineteca, un progetto che era stato avviato dall’allora ministro Dario Franceschini con l’allora presidente Csc Marta Donzelli. “Ma intanto pensiamo a queste mura storiche che con i soldi del Pnrr possiamo ammodernare, fedeli all’idea di investire qui dentro i soldi”, conclude Castellitto, ribadendo l’importanza di investire nel futuro del cinema italiano, tutelando le sue tradizioni e promuovendo la creatività dei giovani talenti.
Un Futuro Incerto Per Il Cinema Italiano
Il dibattito sul tax credit e le riflessioni di Castellitto sul futuro del cinema italiano mettono in luce un panorama complesso. La necessità di una maggiore trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici è condivisa da molti, ma la preoccupazione per la sopravvivenza dei produttori più fragili è altrettanto reale. Il cinema italiano, come tutti i settori culturali, deve affrontare la sfida della digitalizzazione e della competizione con le piattaforme streaming. Tuttavia, la tradizione cinematografica italiana, ricca di talenti e di storie da raccontare, rappresenta un patrimonio prezioso che merita di essere preservato e valorizzato. La sfida è quella di trovare un equilibrio tra innovazione e tradizione, tra sostegno pubblico e libertà creativa, per garantire un futuro luminoso al cinema italiano.