Un volo avventuroso per la Starliner
Il volo della Starliner della Boeing con astronauti a bordo è stato un’avventura piena di suspense. I veterani della NASA Butch Wilmore e Sunita Williams, la prima donna a pilotare la navetta, hanno dovuto affrontare diversi problemi tecnici durante il viaggio di 25 ore da Cape Canaveral alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Il primo problema si è presentato con due delle tre valvole dell’elio, la terza era già fuori uso al momento del lancio. L’elio pressurizzato non viene utilizzato come propellente, ma per spingere il propellente verso i motori del razzo e verso i motori della capsula, che in caso di necessità dovrebbero essere accesi per allontanare la Starliner dalla ISS. Nonostante le piccole perdite, immediatamente contenute chiudendo le valvole, il problema non ha rappresentato un rischio per la missione.
Un altro problema si è verificato durante la fase di avvicinamento all’ISS. Due dei motori della Starliner hanno smesso di funzionare a 200 metri dal punto di attracco, costringendo la navetta a fermarsi. Gli ingegneri a terra hanno cercato di risolvere il problema, ma alla fine altri due motori hanno ceduto, impedendo l’aggancio previsto alle 18:15 italiane.
Il ritardo ha sollevato diversi interrogativi. Da un lato, affrontare una manovra complessa come l’aggancio con i motori non efficienti avrebbe potuto essere rischioso per l’incolumità della ISS. Dall’altro, il lungo parcheggio avrebbe potuto consumare troppo propellente, costringendo la navetta a rientrare subito.
Dopo un’attenta valutazione, il centro di controllo ha dato il via libera alla manovra di aggancio automatico al modulo Harmony della ISS.
Il successo senza intoppi della Starship
Nel frattempo, la Starship di SpaceX ha completato con successo il suo quarto test in volo senza equipaggio. Questo test, focalizzato sulla tecnologia di rientro sia del razzo Super Heavy che della navetta, è stato un successo completo. Il lancio dalla base della SpaceX a Boca Chica, nel Texas meridionale, è avvenuto puntualmente. Il razzo si è separato dalla capsula come previsto ed è rientrato con il suo primo ammaraggio nel Golfo del Messico.
La navetta ha proseguito da sola il suo viaggio e alla fine del suo volo, a poco più di un’ora dal lancio, è rientrata nell’atmosfera affrontando le altissime temperature ed è ammarata nell’oceano Indiano, come pianificato dai tecnici.
Questo quarto test, a differenza dei tre precedenti che hanno avuto qualche problema, ha fornito a SpaceX un set completo di dati per proseguire nel programma di sviluppo della Starship.
Il futuro dell’esplorazione spaziale
Questi due eventi, uno pieno di sfide e l’altro di successo, dimostrano la complessità e la difficoltà dell’esplorazione spaziale. La Starliner, nonostante i problemi incontrati, ha dimostrato la sua capacità di raggiungere l’ISS e di trasportare astronauti in sicurezza. La Starship, invece, continua a dimostrare la sua affidabilità e la sua potenzialità per i viaggi interplanetari. Il futuro dell’esplorazione spaziale è ricco di sfide e di opportunità, e questi due test sono solo un piccolo passo verso il raggiungimento di obiettivi ambiziosi.