Un tifoso nerazzurro: Giovanni Raboni e il suo amore per il calcio
Giovanni Raboni, poeta di fama internazionale e figura di spicco della letteratura italiana del secondo Novecento, era un appassionato tifoso dell’Inter. Questa passione, che lo accompagnava sin dalla gioventù, trovò espressione in una parte significativa della sua produzione letteraria e giornalistica.
La sua passione per il calcio nacque in tenera età, quando cominciò a frequentare lo stadio con il padre e il fratello per seguire le partite dell’Inter. Negli anni Sessanta, Raboni condivise la sua fede nerazzurra con l’amico poeta Vittorio Sereni, con il quale trascorreva momenti indimenticabili sugli spalti di San Siro.
Raboni considerava il calcio una passione “gratuita”, priva di senso logico ma profondamente emotiva. In un’intervista rilasciata a “Il Giorno” nel 2004, dichiarò: “Perché mi piace il calcio? Ogni tanto me lo chiedo. Quella per lo sport è una passione veramente gratuita, non ha senso.”
La sua passione per il calcio, per la sua squadra del cuore, era un riflesso della sua stessa vita, un’espressione profonda del suo essere. Come scriveva in una delle sue poesie: “Si è tifosi della propria squadra perché si è tifosi della propria vita.”
Il libro “Si è tifosi della propria squadra perché si è tifosi della propria vita”
Il libro “Si è tifosi della propria squadra perché si è tifosi della propria vita”, in uscita il 21 giugno per Mimesis Edizioni, a cura di Rodolfo Zucco, raccoglie una selezione di poesie e articoli dedicati al calcio scritti da Raboni.
Tra le opere presenti nel libro, spiccano i versi della “Canzoncina della mezzala sinistra” (1979) e l’intervista “Inter, non ti perdono di aver mollato Baggio”, pubblicata da “Il Giorno” il 26 gennaio 2004.
Il libro offre un’occasione unica per scoprire la passione di Raboni per il calcio e per l’Inter, un aspetto spesso trascurato della sua complessa personalità.
Un omaggio a Raboni, poeta e tifoso
“Si è tifosi della propria squadra perché si è tifosi della propria vita” sarà presentato lunedì 24 giugno alle 18 al Circolo Filologico Milanese, a Milano.
L’evento vedrà la partecipazione di Beppe Severgnini, Gianni Turchetta e del curatore del volume Rodolfo Zucco, moderati da Niccolò Nisivoccia.
L’incontro sarà un’occasione per celebrare la figura di Raboni, poeta, critico, commentatore politico e tifoso appassionato, e per scoprire la sua profonda e genuina passione per il calcio.
L’eredità di Raboni: un poeta a tutto tondo
Giovanni Raboni, oltre ad essere un poeta di grande talento, è stato anche un traduttore, un critico militante, un commentatore politico e di costume. La sua opera poetica è raccolta integralmente in “L’opera poetica” (2006) e in “Tutte le poesie. 1949-2004” (2014).
Raboni è stato un uomo di profonda cultura, capace di spaziare tra diversi ambiti, dalla letteratura alla politica, dalla critica d’arte al mondo dello sport. La sua passione per il calcio è solo uno degli aspetti che contribuiscono a rendere la sua figura così ricca e complessa.
Un libro che unisce passione e cultura
“Si è tifosi della propria squadra perché si è tifosi della propria vita” è un libro che unisce due passioni: la letteratura e il calcio. Un libro che ci ricorda come la passione per lo sport può essere un’espressione profonda della nostra identità e della nostra vita.
Raboni, con la sua scrittura poetica e giornalistica, ci offre un’occasione unica per riflettere sul legame profondo che può esistere tra la nostra vita e la nostra passione per una squadra di calcio.
Un libro che consiglio a tutti gli amanti della letteratura e del calcio, ma anche a chi vuole conoscere meglio la figura di Giovanni Raboni, un poeta che ha saputo esprimere in modo originale e profondo la sua passione per la vita in tutte le sue sfaccettature.