Pd in crescita in Emilia-Romagna: il ‘modello Modena’ per le regionali?
Il Partito Democratico (Pd) si conferma forte in Emilia-Romagna, vincendo le elezioni amministrative in numerosi comuni. A Modena, Massimo Mezzetti è diventato sindaco con il 64% dei voti, mentre a Cesena l’uscente Enzo Lattuca è stato confermato con il 65%. Il successo del Pd è legato al ‘campo larghissimo’, una coalizione che ha visto l’unione di Pd, Avs, M5s, Azione, Italia Viva e +Europa. Questo modello, che ha portato alla vittoria anche a Reggio Emilia e in altri comuni più piccoli, è considerato un possibile modello per le elezioni regionali del prossimo autunno.
Lo stesso Stefano Bonaccini, appena eletto all’europarlamento, ha invitato a fare presto per la scelta del candidato per le regionali: “Quello che ha pagato di questi 9 anni e mezzo è stato non dividersi mai, anche con coalizioni molto larghe. Credo che se si interpreterà così, al di là dello strumento e del percorso che si sceglierà. Chi ci vota si aspetta una scelta che sia la più rapida possibile”.
In pole position per la candidatura, con la benedizione dello stesso Bonaccini, c’è il sindaco di Ravenna Michele de Pascale. I prossimi giorni saranno cruciali per vedere quali endorsement emergeranno, con la vicepresidente Irene Priolo e l’assessore al lavoro Vincenzo Colla in lizza per la candidatura.
Centrodestra in difficoltà: Ferrara confermata, ma la Lega in calo
Il centrodestra ha confermato la vittoria a Ferrara, con Alan Fabbri, candidato della Lega, che ha vinto le elezioni amministrative. Fabbri, che nel 2019 aveva strappato la città al governo della sinistra, ha ottenuto una vittoria larga al primo turno. Tuttavia, la Lega ha subito un calo significativo rispetto al 2019, passando dal 31% al 7,5%. Il primo partito in città è stata una lista civica, ‘Alan Fabbri sindaco’, che ha superato il 30% dei voti.
Questo risultato è una lezione per le regionali: per provare a vincere, il centrodestra dovrà trovare un candidato che riesca ad attrarre voti anche dal campo avversario.
Forlì in bilico: Zattini sul filo del 50%, Rinaldini punta al ballottaggio
La situazione a Forlì rimane incerta. Il sindaco uscente di centrodestra, Gian Luca Zattini, sostenuto da Azione e Italia Viva, si trova sul filo del 50% dei voti. Zattini, che ha dovuto affrontare l’alluvione dell’anno scorso e le polemiche che ne sono seguite, potrebbe essere costretto al ballottaggio.
Il candidato del Pd Graziano Rinaldini, sostenuto anche da Avs e M5s, punta a trascinare la sfida al secondo turno. Il risultato delle elezioni amministrative a Forlì potrebbe influenzare il quadro politico generale in Emilia-Romagna.
Le sfide per le regionali in Emilia-Romagna
Le elezioni amministrative in Emilia-Romagna hanno mostrato un Pd in crescita e un centrodestra in difficoltà. Il ‘modello Modena’, con un ‘campo larghissimo’ che ha portato alla vittoria, potrebbe essere replicato per le regionali, ma la scelta del candidato sarà cruciale. Il centrodestra dovrà trovare un candidato in grado di attrarre voti dal campo avversario per avere una chance di vittoria. La situazione a Forlì, con il sindaco uscente in bilico sul filo del 50%, potrebbe essere un indicatore importante per le prossime elezioni regionali.