Un’epidemia silenziosa: i numeri allarmanti
I disturbi alimentari rappresentano un problema di salute pubblica crescente in Italia, con numeri che destano preoccupazione. Secondo la Società Italiana di Farmacologia (Sif), nel solo 2023 si sono registrati oltre 1,6 milioni di nuovi casi, portando il totale attuale a circa 3,5 milioni di persone in cura. L’età media di insorgenza si è abbassata a 17 anni, con un aumento costante del numero di casi dal 2019.
L’impatto devastante sui giovani
I disturbi del comportamento alimentare sono patologie psichiatriche altamente invalidanti, con un impatto devastante sulla salute fisica e mentale degli individui che ne sono affetti. Questi disturbi compromettono il funzionamento sociale, le relazioni interpersonali e la qualità della vita.
I disturbi più comuni
Tra i disturbi alimentari più conosciuti e frequenti troviamo l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder (disturbo da alimentazione incontrollata). Questi disturbi condividono la presenza di comportamenti alimentari disfunzionali e un’eccessiva preoccupazione per il peso e la forma corporea.
Un problema globale
L’epidemia di disturbi alimentari non è un fenomeno esclusivo dell’Italia. A livello europeo, si stima che almeno 20 milioni di persone siano affette da questi disturbi, mentre a livello globale il numero supera i 55 milioni. Il problema è diffuso in tutto il mondo, richiedendo un’azione coordinata a livello internazionale per affrontare questa emergenza sanitaria.
La necessità di un’azione coordinata
I dati presentati dalla Sif evidenziano la necessità di un’azione immediata e coordinata per affrontare l’epidemia di disturbi alimentari in Italia. Sono necessari investimenti significativi in prevenzione, diagnosi precoce, trattamento e assistenza. È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza del problema e dei suoi effetti devastanti, sia a livello individuale che sociale. Inoltre, è importante sviluppare programmi di supporto per le persone affette da disturbi alimentari e per le loro famiglie, per aiutarli a superare questa sfida.