La protesta dei tirocinanti calabresi
Questa mattina, davanti alla sede regionale della Rai a Cosenza, si sono ritrovati oltre 4.000 tirocinanti calabresi per protestare contro la mancata stabilizzazione. La vicenda riguarda 4.200 lavoratori che svolgono servizi essenziali in diverse amministrazioni ed enti locali, ma che, nonostante gli anni di servizio, non hanno ancora ottenuto un contratto di lavoro stabile.
I rappresentanti sindacali delle segreterie regionali Nidil Cgil, Felsa Cisl, Uil Temp e Usb Fd, hanno denunciato la situazione, definendo questi lavoratori “tirocinanti” solo sulla carta, in realtà sono lavoratori a tutti gli effetti. “Chiediamo che la politica sia seria, responsabile e mantenga fede alle promesse fatte a più riprese”, hanno dichiarato i sindacati.
La richiesta principale è quella di reperire e stanziare le risorse necessarie per la contrattualizzazione e la stabilizzazione di questi lavoratori nei prossimi provvedimenti di bilancio del Governo.
Il ruolo del governo e le risorse necessarie
Per dare concretezza alla norma passata nel Milleproroghe, che prevede le deroghe assunzionali per Comuni, Province e Città Metropolitane, il governo dovrà reperire ulteriori 60 milioni di euro da sommare ai cinque già stanziati. Questi fondi sono necessari per consentire alle amministrazioni di assorbire i 4.200 lavoratori.
Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha espresso la sua solidarietà ai manifestanti, sottolineando l’importanza di dare stabilità a questi lavoratori. “C’è bisogno di dare stabilità, perché oggi loro ci sono e domani, se non c’è una norma che li stabilizzi e che darà la copertura finanziaria, saranno fuori dal mercato del lavoro. E non sono ragazzini, molti di loro non sono assolutamente ragazzini, però sono tanti anni che lavorano al servizio delle istituzioni e meritano di essere garantiti come dovrebbero essere garantiti tutti i lavoratori”, ha dichiarato Caruso.
Un problema che va oltre la Calabria
La situazione dei tirocinanti calabresi è un problema che riguarda molte regioni italiane. La precarietà del lavoro è un fenomeno diffuso, che colpisce soprattutto i giovani e le fasce più deboli della popolazione. La stabilizzazione di questi lavoratori sarebbe un passo importante per garantire la dignità del lavoro e per dare un futuro certo a chi si impegna quotidianamente per il bene della comunità.