Un viaggio introspettivo attraverso le fasi della vita
“Cosa fanno le femmine in bagno?” di Guido Catalano, edito da Feltrinelli nella collana Tagli, è un romanzo sperimentale in versi che si trasforma in pièce teatrale. Il libro, che si presenta come un’opera complessa e stratificata, racconta l’educazione sentimentale di un bambino, un ragazzo e un poeta, tre facce dello stesso personaggio, attraverso flashback e frammenti di vita.
Il racconto ha inizio con una filastrocca e le avventure del bimbetto che ama disegnare, giocare ai soldatini, con i robot e stravede per la maestra, La Signorina Rossi, dai “riccioli piccoli, biondo-castano” e “gli occhi verdi, da gatta”, la maestra “fuma tanto/cento pacchetti al giorno/forse mille”, “è sempre abbronzata/veste vestiti colorati leggeri di seta”.
Un giorno, il bimbetto vede due compagne di scuola uscire dal bagno “tenendosi per mano e ridacchiando/facendo facce strane”. Lui, che non ha sorelle, ed è figlio unico, vuole scoprire tutto sull’affascinante mondo delle fanciulle e si domanda: perché le femmine vanno insieme alla toilette? Azzarda un’ipotesi: “una fa la pipì/l’altra fa la guardiana di porta”.
Il giovanotto, invece, “è basso”, timido, arrossisce ai complimenti, “tende al grasso” e “porta un paio di occhiali di quelli che ingrandiscono gli occhi a dismisura”. Avrebbe voluto fare il portiere di calcio ma non gli è stato possibile. Si rifugia nella letteratura, “scrive piccole poesie”, a mano, su dei cartoncini e non le mostra a nessuno, “le appiccica all’armadio della sua camera di ragazzo”. Sono versi d’amore, “proprio quell’amore che lui non conosce/ma che vede accadere” negli altri.
Infine, il poeta, terzo protagonista, osserva il fluire degli eventi e si interroga sulla qualità dei propri componimenti: “Quando ti diranno che quello che scrivi non è poesia, ricorda loro che anche Montale andava un sacco a capo”.
Un’opera che esplora l’amore, la poesia e la curiosità infantile
“Cosa fanno le femmine in bagno?” è un’opera che si distingue per la sua sperimentazione linguistica e narrativa. La scelta di raccontare la storia attraverso la voce di tre personaggi diversi, che rappresentano lo stesso individuo in momenti differenti della sua vita, crea un effetto di frammentazione e di flusso di coscienza che cattura il lettore.
Il libro esplora temi universali come l’amore, la poesia e la curiosità infantile. L’innocenza del bambino, la timidezza del ragazzo e la riflessione introspettiva del poeta si intrecciano in un dialogo continuo tra passato, presente e futuro. Catalano, con la sua scrittura originale e poetica, riesce a trasmettere al lettore la bellezza e la complessità della vita, invitandolo a riflettere sulla propria esperienza personale.
Un romanzo che diventa teatro
La particolarità di “Cosa fanno le femmine in bagno?” è che nelle pagine finali si trasforma in una pièce teatrale. Questa scelta, che sottolinea l’intento sperimentale dell’autore, offre al lettore una nuova prospettiva sull’opera. La trasformazione da romanzo a teatro rende la storia ancora più viva e coinvolgente, invitando il lettore a immaginare le parole trasformate in azione e in dialogo.
Catalano, con la sua esperienza di poeta e performer, riesce a dare vita ai suoi personaggi e a farli interagire con il pubblico, creando un’esperienza teatrale unica e coinvolgente.
Un’opera che celebra la bellezza della fragilità
“Cosa fanno le femmine in bagno?” è un’opera che celebra la bellezza della fragilità. Attraverso le parole di un bambino, un ragazzo e un poeta, Catalano ci mostra la fragilità dell’animo umano, la paura di crescere, la ricerca di un posto nel mondo. L’opera ci invita a guardare con gentilezza e comprensione le fragilità degli altri, ricordandoci che tutti noi siamo in cammino, alla ricerca di un senso e di un amore che ci dia la forza di affrontare la vita.