Un Viaggio Introspettivo Attraverso Tre Figure
“Cosa fanno le femmine in bagno?”, uscito per Feltrinelli nella collana Tagli, è un romanzo sperimentale in versi che si presenta come un viaggio introspettivo attraverso le diverse fasi della vita di un uomo. Guido Catalano, poeta, scrittore e performer torinese, classe ’71, intreccia in un’unica narrazione le esperienze di vita e l’educazione sentimentale di un bimbetto degli anni Settanta, di un giovanotto degli anni Novanta e di un poeta, tre figure che altro non sono che lo stesso personaggio narrato nei vari momenti della sua esistenza.
Il racconto ha inizio con una filastrocca e le avventure del bimbetto che ama disegnare, giocare ai soldatini e ai robot, e stravede per la maestra, La Signorina Rossi, dai “riccioli piccoli, biondo-castano” e “gli occhi verdi, da gatta”, la maestra “fuma tanto/cento pacchetti al giorno/forse mille”, “è sempre abbronzata/veste vestiti colorati leggeri di seta”.
Un giorno, il bimbetto vede due compagne di scuola uscire dal bagno “tenendosi per mano e ridacchiando/facendo facce strane”. Lui, che non ha sorelle ed è figlio unico, vuole scoprire tutto sull’affascinante mondo delle fanciulle e si domanda: perché le femmine vanno insieme alla toilette? Azzarda un’ipotesi: “una fa la pipì/l’altra fa la guardiana di porta”.
L’Adolescenza e la Ricerca di Sé
Il giovanotto, invece, “è basso”, timido, arrossisce ai complimenti, “tende al grasso” e “porta un paio di occhiali di quelli che ingrandiscono gli occhi a dismisura”. Avrebbe voluto fare il portiere di calcio ma non gli è stato possibile. Si rifugia nella letteratura, “scrive piccole poesie”, a mano, su dei cartoncini e non le mostra a nessuno, “le appiccica all’armadio della sua camera di ragazzo”. Sono versi d’amore, “proprio quell’amore che lui non conosce/ma che vede accadere” negli altri.
Attraverso la figura del giovanotto, Catalano esplora il tema dell’adolescenza, con le sue incertezze, la timidezza e la ricerca di un posto nel mondo. La scrittura diventa un rifugio, un modo per esprimere emozioni e desideri che non riesce a esprimere a voce.
Il Poeta e la Riflessione sulla Creatività
Infine, il poeta, terzo protagonista, osserva il fluire degli eventi e si interroga sulla qualità dei propri componimenti: “Quando ti diranno che quello che scrivi non è poesia, ricorda loro che anche Montale andava un sacco a capo”.
Il poeta rappresenta la maturità del personaggio, la consapevolezza di sé e della propria arte. Catalano utilizza la sua voce per riflettere sulla natura della poesia e sulla difficoltà di essere riconosciuti come artisti. L’ironia e l’autoironia sono strumenti che il poeta usa per affrontare le sfide della vita e della creazione artistica.
Un Romanzo Sperimentale in Versi e Pièce Teatrale
“Cosa fanno le femmine in bagno?” è un romanzo sperimentale in versi che nelle pagine finali si trasforma in una pièce teatrale. Questo format innovativo sottolinea la versatilità di Catalano come scrittore e performer, e la sua capacità di sperimentare con linguaggi diversi per raccontare storie.
Il libro è un’opera ricca di spunti di riflessione, che invita il lettore a interrogarsi sull’infanzia, l’adolescenza, l’amore e la ricerca di sé. La scrittura di Catalano è ironica, poetica e coinvolgente, capace di catturare l’attenzione del lettore e di fargli vivere le emozioni dei personaggi.
Un’Opera Intima e Universale
“Cosa fanno le femmine in bagno?” è un’opera intima e universale che cattura l’essenza della vita di un uomo in continua evoluzione. Catalano esplora temi universali come l’infanzia, l’adolescenza, la solitudine e l’amore, con uno stile ironico e poetico che rende la sua scrittura unica e coinvolgente. La scelta di utilizzare tre figure per raccontare la stessa storia è un’idea originale che arricchisce la narrazione e offre una prospettiva multiforme sulla vita del protagonista.