Nord Italia: piogge abbondanti e fiumi in piena
Il Nord Italia è stato colpito da un’ondata di piogge abbondanti nel mese di maggio, con un surplus dell’88% rispetto alla media in Piemonte. Le temperature sono state inferiori alla norma, contribuendo ad aumentare il livello dei fiumi e dei laghi. Le portate dei fiumi e i volumi invasati nei bacini superano perlopiù i valori medi del periodo, con riserve idriche in genere sopra la norma. I grandi laghi del Nord Italia sono vicini od oltre il massimo riempimento. Il fiume Po continua ad avere portate nettamente superiori alla media.
Sud Italia: la siccità si aggrava
La situazione idrica si complica scendendo verso Sud. Le Marche, colpite da una primavera avara di piogge e dal mancato innevamento dell’Appennino, hanno visto i fiumi subire una lenta e progressiva contrazione. In Umbria, il Tevere ha una portata dimezzata rispetto alla media. L’Abruzzo, già alle prese con una lunga stagione siccitosa, vede i suoi fiumi soffrire. Il Mezzogiorno sta affrontando una delle annate più secche del recente passato, con prospettive non rosee per i prossimi mesi a causa delle temperature marine mai così calde come quest’anno.Le riserve idriche sono insufficienti e la piaga degli incendi boschivi si diffonde. In Campania i livelli dei fiumi sono bassi, in Basilicata la riserva idrica disponibile si attesta al 42% della capacità d’invaso. La Puglia non fa eccezione, con i bacini che contengono ora il 53% del potenziale. In Calabria si registra un trend decrescente per le portate dei fiumi. In Sicilia, ad inizio di maggio, la disponibilità idrica nei bacini era scesa a 300,18 milioni di metri cubi, vale a dire il 30% della capacità complessiva. Si tratta del risultato peggiore almeno degli ultimi 15 anni.La situazione degli invasi in Sardegna è altrettanto difficile, con livelli minimi registrati da almeno 15 anni.
Le cause della siccità nel Sud
Le cause della siccità nel Sud Italia sono molteplici e complesse. Tra i fattori principali vi sono la mancanza di piogge, il mancato innevamento dell’Appennino, le temperature marine insolitamente alte e la scarsa manutenzione delle infrastrutture idriche. La scarsa attenzione alla gestione delle risorse idriche e la mancanza di investimenti per la modernizzazione degli impianti di irrigazione contribuiscono ad aggravare la situazione.
Le conseguenze della siccità
La siccità ha conseguenze devastanti per l’agricoltura, l’ambiente e la popolazione. Le coltivazioni rischiano di seccare, con perdite economiche per gli agricoltori. Gli incendi boschivi si diffondono con maggiore facilità, mettendo a rischio la biodiversità e la salute umana. La mancanza di acqua potabile crea difficoltà per la popolazione e limita lo sviluppo economico delle regioni colpite.
Le misure di contrasto alla siccità
Per contrastare la siccità è necessario adottare una serie di misure urgenti e a lungo termine. Tra le misure immediate vi sono la razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua, la riduzione degli sprechi e la costruzione di nuovi invasi. A lungo termine, è necessario investire nella modernizzazione delle infrastrutture idriche, nella ricerca per lo sviluppo di tecnologie di risparmio idrico e nella promozione di una maggiore consapevolezza sull’importanza della gestione sostenibile delle risorse idriche.
L’allarme per la sicurezza idrica
Il report Anbi evidenzia un’allarmante disparità nella disponibilità di acqua tra Nord e Sud Italia. Mentre il Nord si trova ad affrontare un’eccezionale abbondanza di piogge, il Sud è alle prese con una siccità che si aggrava di anno in anno. Questa situazione pone seri interrogativi sulla sicurezza idrica del Paese e richiede un’azione decisa da parte delle istituzioni per affrontare le cause profonde del problema e per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche.