Il Giovanilese: Un Glossario per Decifrare il Linguaggio dei Ragazzi
Il giovanilese, un linguaggio che si evolve costantemente, mescolando parole e espressioni prese in prestito da pubblicità, cinema, rete e videogiochi, con termini informali e spesso scherzosi, troncamenti, forestierismi e forme dialettali, è stato raccolto in un volume dal titolo “Bella ci! Piccolo glossario di una lingua sbalconata” (Edicions de l’Alguer), curato da Patrizia Bertini Malgarini e Marzia Caria, docenti di Linguistica italiana presso l’università Lumsa di Roma.
Giunto alla terza edizione, il glossario propone alcune novità rispetto alle precedenti, tra cui l’ingresso di parole ed espressioni di ambito locale (prevalentemente della Sardegna, in aggiunta alle precedenti di Roma e Lazio) e di voci legate a TikTok, uno dei social più in voga tra i giovani.
Accanto a termini già in uso da tempo, come “postare” (pubblicare qualcosa online), “beccarsi” (incontrarsi), “clannare” (far entrare qualcuno in un clan, in un gruppo) e “svalvolare” (uscire di senno), se ne sono aggiunti alcuni più recenti: da “dabloon” (moneta fittizia nata su TikTok) a “ghostare” (ignorare qualcuno con cui ci si frequentava), da “glitch” (errore di un software di gioco) a “gigachad” (persona forte e muscolosa).
Anche il termine “maranza”, già presente nel 1988 in una canzone di Jovanotti, è tornato in auge, utilizzato in senso dispregiativo. Espressioni come “Che drip la nuova felpa di Marco” (bella la nuova felpa di Marco), “smettila di blastarmi” (smettila di distruggermi emotivamente) e “la mia amica ed io ci siamo vestite mecciate” (la mia amica ed io ci siamo vestite allo stesso modo) sono ormai parte del linguaggio quotidiano dei ragazzi.
Forme Dialettali e Nuove Espressioni
Le forme dialettali sono molto frequenti e variano da territorio a territorio: dai romaneschi “piottare” (correre a cento all’ora) e “mortazza” (mortadella), al settentrionale “burdél” (chiasso), al napoletano “frisco” (per indicare un giovane vigoroso), ai toscani “bischero” (sciocco) e “boscare” (mancare un appuntamento), al sardo “che cugurra!” (che sfortuna!).
Molto amati anche i suffissi -oso e -ata: da “palloso” (noioso) a “morbidoso” (delicato), da “gufata” (frase che porta sfortuna) a “cinesata” (oggetto di scarsa qualità); i troncamenti: “raga” (ragazzi) e “bro” (fratello); e le sigle: da “Omw” (sto arrivando) a W8 (aspettare).
Un Saluto per Tutti: #Ciaone!
Il glossario si conclude con un saluto per tutti: “#Ciaone!”
“Raga, aperitiviamo stasera? Invito anche Luca, è sotto un treno, voleva lovvare con Lea, ma ha preso un palo.” Questo potrebbe essere l’invito di un ragazzo ai suoi amici, secondo il linguaggio giovanile. Un colloquio che nella forma propria della lingua italiana sarebbe: “Ragazzi, andiamo a bere un aperitivo questa sera? Invito anche Luca, è giù di morale, voleva fidanzarsi con Lea, ma è stato respinto.”
Un Linguaggio in Evoluzione
Il giovanilese è un linguaggio in continua evoluzione, che riflette i cambiamenti culturali e tecnologici della società. Questo glossario è un prezioso strumento per comprendere l’universo linguistico dei ragazzi, ma è importante ricordare che il linguaggio è in continua trasformazione e che nuove parole ed espressioni nascono ogni giorno.