Un’opera d’arte che illumina la città
Bologna si è vestita di luce, grazie al progetto “Luci a San Luca”, ideato e realizzato dal cantautore bolognese Cesare Cremonini. Ieri sera, migliaia di persone si sono riversate sotto il portico più lungo del mondo, quello che collega il Meloncello al Santuario della Beata Vergine di San Luca, per ammirare l’opera d’arte che ha illuminato il percorso.
Il progetto, che ha richiesto un anno di lavoro da parte di centinaia di persone, ha trasformato il portico in un’esperienza sensoriale unica, con giochi di luci e ombre che si susseguono lungo il percorso. Un’opera che non solo celebra la bellezza del patrimonio Unesco di Bologna, ma che rappresenta anche un simbolo di unità e condivisione per la città.
Un’inaugurazione ricca di emozioni
L’inaugurazione di “Luci a San Luca” è stata un momento di grande emozione per tutti i presenti. Cesare Cremonini, visibilmente commosso, ha espresso la sua felicità sui social, scrivendo: “Sono felice perché questo progetto rispecchia il desiderio delle persone di abbattere divisioni e ritrovare un tratto condiviso da percorrere davvero insieme”.
Oltre al cantautore, erano presenti anche il sindaco Matteo Lepore e, nella serata di prove generali, l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi. La presenza di personalità così diverse ha sottolineato il carattere inclusivo del progetto, che unisce arte, cultura e fede in un’unica esperienza.
Un evento che continua fino a domenica
L’evento “Luci a San Luca” continuerà fino a domenica, dal tramonto all’alba. Si attendono circa centomila persone in cinque giorni, che avranno l’opportunità di ammirare l’opera d’arte di Cremonini e di percorrere il portico illuminato in un’atmosfera suggestiva.
Il progetto rappresenta un’occasione unica per scoprire o riscoprire il patrimonio artistico e culturale di Bologna, un’esperienza che resterà impressa nella memoria di tutti coloro che vi parteciperanno.
L’arte come ponte tra passato e futuro
“Luci a San Luca” è un esempio di come l’arte possa essere un ponte tra passato e futuro. Cremonini ha saputo unire la bellezza del patrimonio storico di Bologna con la sua visione artistica contemporanea, creando un’opera che emoziona e invita alla riflessione. Questo progetto dimostra come l’arte possa essere uno strumento potente per costruire ponti tra culture e generazioni, unendo le persone in un’esperienza comune.