Vasco Rossi: un ‘supervissuto’ celebrato a Milano
“Vasco sindaco! Vasco sindaco!” Poche decine di fan, niente in confronto all’oceano di mani a cui è abituato, ma le voci devote trasformano la sala Buzzati del Corriere in un piccolo stadio. Intanto arriva il sindaco, quello vero, Beppe Sala, che consegna a Vasco la pergamena della città in segno di riconoscenza per i record musicali ed emotivi infranti in questi decenni.
“Siamo di fronte a uno dei personaggi più importanti della storia di Milano – dice Sala – anche più dei sindaci che ci sono stati”. Non è solo esercizio di umiltà, il primo cittadino riconosce di essere di fronte a un “supervissuto”, come bene celebra la serie in onda su Netflix. Ma la serie a cui Vasco tiene di più è la sequenza di concerti che terrà allo stadio San Siro a partire dal 7 giugno: 7 live che portano a 36 gli show totali nel tempio musicale milanese. Mai nessuno come lui.
Il successo di Vasco e la sua critica sociale
“Io sono partito frainteso. Per capire le mie canzoni bisogna chiedere ai miei fan. Loro non hanno mai frainteso neanche una parola”, altra ola dei presenti. Ma ha ragione Vasco, la critica lo ha analizzato mentre il pubblico lo ha “semplicemente” ascoltato. “Ho sempre fatto la cronaca dei miei pensieri, dei miei problemi – e fa impressione immaginare un Vasco cronista nella sala dedicata al supercronista Buzzati – Il mio popolo trova nelle mie canzoni consolazione e conforto. Mi dicono “come hai fatto a leggermi?”, ma in realtà io leggo me stesso. Il punto è che siamo umani, abbiamo gli stessi problemi”.
Squilla un cellulare, la suoneria è “Vado al massimo”. Un altro Vasco, un altro tempo, un altro mondo. “Non dimenticatevi che vengo dagli anni ’70, che non era proprio un bel periodo, non c’erano più concerti per il terrorismo. Se in quegli anni mi avessero detto che saremmo arrivati a questo punto, con un rischio nucleare e l’intelligenza artificiale utilizzata per fabbricare fake news, non ci avrei creduto. La guerra dovrebbe diventare un tabù”.
La lotta contro la droga e il passato difficile
Lo dice, lo ripete, l’uomo che per anni ha affrontato i tabù degli italiani usando la sua faccia come tiro a segno. “Le sostanze le ho usate per fare di più. Per restare sveglio e finire le canzoni. Ho usato le sostanze, non mi sono mai fatto usare. Ma non si può dire che la droga è tutta uguale, metterle tutte nello stesso calderone è da criminali. Non ho mai usato l’eroina e quando amici ci sono finiti dentro l’ho considerato un tradimento perché li avevo avvertiti dei rischi. Eppure in quei tempi le madri mi davano la colpa della tossicodipendenza dei figli, la gente mi sputava quando mi incontrava per strada, è stato un periodaccio. Ma più stavo male e più mi sfogavo scrivendo canzoni”.
Critica al populismo e all’abuso dei social
Critica il populismo e l’abuso di social, il pericolo delle menzogne attraverso il deep fake e la diffusa tendenza autoritaria. Le sue cartucce restano la parola, il palco continua a essere il cannone per colpire lontano. Lo farà anche a San Siro, a suo modo, annunciando che inserirà il nome “Giorgia” della presidente Meloni, nel testo di “Asilo Republic” dopo la frase “più di prima ci sarà ordine e disciplina”.
“Sono concetti particolarmente attuali adesso che c’è questa direzione verso un certo tipo di autoritarismo e le libertà vengono derise. Il problema è questa derisione continua” che è simile “a quella che c’era negli anni ’20, io vedo delle somiglianze notevoli”.
Vasco Rossi: un’icona che si confronta con i tempi
Vasco Rossi continua a essere una voce importante nel panorama musicale italiano, non solo per la sua musica, ma anche per la sua capacità di esprimere le paure e le speranze di una generazione. La sua critica al populismo e all’abuso dei social, unita alla sua riflessione sul passato e sui pericoli del presente, dimostra la sua attualità e la sua capacità di restare in contatto con il pubblico. Le sue parole, come sempre, sono destinate a suscitare dibattito e riflessione, e i suoi concerti a San Siro saranno un’occasione per ribadire la sua forza e la sua influenza.