Il fermo illegale della Sea-Eye 4
Il tribunale di Reggio Calabria ha emesso una sentenza storica, dichiarando illegale il fermo della nave Sea-Eye 4 per 60 giorni nel marzo scorso. La decisione arriva dopo il ricorso presentato dalla ong tedesca Sea Eye, che aveva contestato le accuse secondo cui l’equipaggio non avrebbe seguito le istruzioni della cosiddetta guardia costiera libica.
Il giudice, nel suo verdetto, ha ritenuto non provate le accuse mosse contro la Sea-Eye 4, affermando che la detenzione della nave costituiva un abuso del potere statale.
La reazione di Sea Eye
“La sentenza di Reggio Calabria è una vittoria significativa per noi e per tutte le altre organizzazioni di soccorso in mare!” ha commentato il presidente di Sea Eye, Gordon Isler. “Ciò dimostra chiaramente che la detenzione di navi di soccorso civili è un abuso del potere statale. Ora abbiamo urgentemente bisogno del sostegno politico del governo federale, perché anche l’Italia viola i diritti del nostro Stato di bandiera con la detenzione illegale di navi di soccorso tedesche. Chiediamo urgentemente ai ministeri responsabili di utilizzare la sentenza come un’opportunità per fare campagna per porre fine a questa pratica in Italia.”
Un passo avanti per i diritti umani in mare
La sentenza del tribunale di Reggio Calabria rappresenta un passo avanti per la difesa dei diritti umani in mare. La decisione di dichiarare illegale il fermo della Sea-Eye 4 è un chiaro segnale che la detenzione arbitraria delle navi di soccorso non può essere tollerata. È fondamentale che la comunità internazionale si impegni per garantire la sicurezza e la libertà di navigazione per le organizzazioni che si dedicano al salvataggio di vite umane in mare.