Un Decreto “Largamente Inadeguato”
L’Anev, l’associazione delle imprese dell’eolico, ha espresso forti critiche al Decreto Aree Idonee per le rinnovabili, approvato dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Comuni. Secondo l’associazione, il decreto è “largamente inadeguato” per raggiungere gli obiettivi di 80 Gw di nuove rinnovabili e rappresenta un ostacolo per i processi autorizzativi europei.
La critica principale si concentra sulla definizione di “non idonee” delle superfici e delle aree ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela. Questa ulteriore condizione, secondo l’Anev, renderà ancora più difficile, se non impossibile, raggiungere i target europei, annullando di fatto gli esiti di un obiettivo europeo di individuare aree con processi autorizzativi veloci.
L’Estensione della Fascia di Tutela
L’Anev sottolinea come il decreto permetta alle Regioni di estendere la fascia di tutela dal perimetro dei beni fino a un massimo di ulteriori 7 km. Questa possibilità, secondo l’associazione, “rende pressoché vano lo stesso provvedimento”.
L’Anev evidenzia come questa estensione della fascia di tutela limiti drasticamente le aree disponibili per l’installazione di impianti di energia rinnovabile, rendendo di fatto molto difficile il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del settore.
L’Auspicio di una Correzione
Nonostante le critiche, l’Anev esprime l’auspicio che i Ministeri competenti (Mase, Mic e Masaf) possano correggere il testo prima della sua emanazione, aggiustando alcune “storture”.
Tra le correzioni suggerite dall’Anev, si evidenzia la necessità di chiarire come le Regioni dovranno gestire il transitorio e di ribadire l’obiettivo di raggiungere il target di 80 Gw di nuove rinnovabili. L’associazione propone anche la verifica annuale delle traiettorie delle singole Regioni e l’adozione di un potere sostitutivo in caso di mancato allineamento dei risultati alle previsioni.
Il Bilancio Tra Sviluppo e Tutela
Il decreto Aree Idonee per le rinnovabili rappresenta un punto di svolta per l’Italia verso un futuro più sostenibile. Tuttavia, è fondamentale trovare un equilibrio tra lo sviluppo delle energie rinnovabili e la tutela del territorio e dell’ambiente. La critica dell’Anev solleva un punto importante: è necessario garantire che le aree idonee per le rinnovabili siano realmente accessibili e che il processo autorizzativo sia snello e rapido. Al contempo, è necessario tutelare i beni di interesse storico, paesaggistico e ambientale, garantendo un’attenta valutazione dell’impatto ambientale di ogni progetto. La sfida è quella di trovare un punto di incontro tra queste due esigenze, assicurando un futuro sostenibile per l’Italia.