Boric respinge la rottura con il Venezuela
Il presidente del Cile, Gabriel Boric, ha smentito le voci di una possibile rottura delle relazioni diplomatiche con il Venezuela, nonostante le accuse del procuratore generale di Caracas, Tarek William Saab, che ha puntato il dito contro i servizi segreti cileni come presunti responsabili dell’omicidio dell’ex ufficiale militare e oppositore venezuelano Ronald Ojeda, avvenuto a Santiago lo scorso febbraio.
“In generale, in politica internazionale non è auspicabile interrompere le relazioni, indipendentemente dalle divergenze che si hanno con i Paesi”, ha dichiarato Boric ai microfoni di radio Cnn, sottolineando: “Il modo per risolvere i problemi è parlare, non smettere di farlo.”
Le critiche di Boric alle dichiarazioni di Saab
Riguardo alle affermazioni del procuratore venezuelano, il capo di Stato cileno ha aggiunto: “Ho visto molta spavalderia nella politica internazionale, ma quello che funziona davvero è un lavoro serio, sostenuto nel tempo, e non tante dichiarazioni roboanti. E noi continueremo su questa linea, difendendo le istituzioni cilene, la serietà e la responsabilità delle istituzioni.”
Boric ha anche annunciato l’invio di una lettera di protesta a Caracas per le dichiarazioni di Saab, che aveva definito l’omicidio di Ojeda come una mossa strumentale “per un attacco contro lo Stato venezuelano”.
Un’escalation diplomatica evitata
La decisione di Boric di non rompere le relazioni con il Venezuela è un segnale di pragmatismo e di volontà di mantenere un canale di dialogo aperto, nonostante le tensioni. L’invio di una lettera di protesta, da un lato, dimostra la fermezza del Cile nel difendere le proprie istituzioni e nel condannare le accuse infondate, dall’altro, rappresenta un tentativo di evitare un’escalation diplomatica che potrebbe avere conseguenze negative per entrambi i Paesi. La scelta di privilegiare il dialogo è un segnale positivo in un contesto internazionale sempre più complesso e incerto.