L’arresto a Mosca
Un cittadino francese è stato arrestato a Mosca con l’accusa di non essersi registrato come ‘agente straniero’, secondo quanto riferisce l’agenzia Tass, citando il Comitato investigativo russo. L’uomo, di cui non è stato reso noto il nome, è sospettato di aver raccolto informazioni su attività militari russe durante i suoi soggiorni nel paese.
L’accusa
L’accusa non è di spionaggio, ma di violazione dell’articolo 330.1 del Codice penale russo, che regola l’attività di agenti stranieri. Secondo il Comitato investigativo, per diversi anni l’uomo “ha visitato la Russia e ha avuto incontri con cittadini russi” raccogliendo informazioni su attività militari che, se ottenute da stranieri, potrebbero essere usate contro la sicurezza dello Stato.
La legge russa sugli agenti stranieri
La legge russa sugli agenti stranieri, introdotta nel 2012, è stata criticata da organizzazioni internazionali per la sua ampiezza e per il suo uso come strumento di repressione contro i dissidenti. La legge obbliga le organizzazioni non governative e gli individui che ricevono finanziamenti dall’estero a registrarsi come ‘agenti stranieri’, il che comporta una serie di restrizioni, tra cui la necessità di etichettare i propri materiali come prodotti di ‘agenti stranieri’.
Il contesto geopolitico
L’arresto del cittadino francese si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Russia e Occidente, soprattutto dopo l’invasione russa dell’Ucraina. La Russia ha intensificato la repressione contro i dissidenti e le organizzazioni non governative, accusandoli di essere agenti stranieri e di lavorare contro gli interessi del paese. L’arresto del cittadino francese potrebbe essere visto come un segnale di questa crescente repressione e di una maggiore attenzione alla sicurezza nazionale da parte del governo russo.