Un appello congiunto per il cessate il fuoco
L’Argentina si è unita a 17 paesi, tra cui Stati Uniti, Brasile, Francia e Spagna, in un appello congiunto per un cessate il fuoco a Gaza. Il comunicato, firmato dai governi dei 17 paesi, chiede un accordo tra le parti per porre fine alle ostilità e per permettere la liberazione degli ostaggi ancora in mano ad Hamas.
“Non c’è tempo da perdere. Chiediamo ad Hamas di concludere questo accordo che Israele è pronto a portare avanti, e di avviare il processo di rilascio dei nostri cittadini”, si legge nel comunicato.
Una svolta nella politica estera argentina
L’adesione al comunicato rappresenta una chiara svolta nella politica estera argentina, che fino ad oggi si era schierata a favore di Israele e delle sue operazioni militari. Il governo Milei, infatti, aveva sempre sostenuto la posizione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu riguardo la necessità di proseguire le operazioni militari in Gaza a oltranza.
Il comunicato, inoltre, fa riferimento a una “soluzione di due Stati”, un’ulteriore indicazione di un cambiamento di rotta da parte del governo argentino.
Relazioni tese con la Spagna
L’Argentina aderisce alla richiesta insieme alla Spagna di Pedro Sanchez, con cui le relazioni diplomatiche sono attualmente estremamente tese. Questa situazione rende ancora più significativa l’adesione dell’Argentina al comunicato, che potrebbe essere interpretata come un segnale di apertura da parte del governo argentino verso la Spagna.
Le implicazioni della svolta argentina
La decisione dell’Argentina di schierarsi per il cessate il fuoco a Gaza rappresenta un segnale importante per la politica internazionale. La posizione di Milei, che si era sempre mostrato in linea con Israele, potrebbe essere stata influenzata dalla crescente pressione internazionale per un cessate il fuoco. Questa svolta potrebbe avere importanti conseguenze per le relazioni tra l’Argentina e Israele, e per il ruolo dell’Argentina nella regione.