
La scomparsa e il ritrovamento
Il corpo di Tomas Franchini, l’alpinista 35enne di Madonna di Campiglio, è stato ritrovato nella notte dopo essere stato disperso da domenica mattina. Franchini stava scalando la cima Cashan, sulla cordigliera delle Ande, nel nord del Perù, in compagnia di un altro alpinista cileno. La notizia della scomparsa è stata diffusa dal fratello di Tomas, Silvestro Franchini, all’ANSA. Attualmente, 15 soccorritori locali stanno portando il corpo a valle dalla zona a valle della cresta che Franchini doveva scalare.
Un alpinista di talento
Tomas Franchini era un alpinista di grande talento e esperienza. Nel 2017 ha scalato il Monte Edgar, nella regione del Sichuan in Cina. Ha ottenuto due candidature al Piolet d’Or, il premio più prestigioso dell’alpinismo, e ha vinto due volte il premio “Paolo Consiglio” del Club alpino accademico italiano: la prima nel 2014 per l’ascensione del Cerro Rincon e la seconda nel 2017 per la spedizione “Kishtwar Shivling 2016”, nel Kashmir indiano. La sua passione per la montagna e la sua abilità nell’arrampicata erano riconosciute a livello internazionale.
Il dolore della famiglia
“Hai vissuto poco, ma hai lasciato il segno. In montagna eri il migliore di tutti, con margine”, ha scritto il fratello Silvestro, esprimendo il dolore della famiglia per la perdita di un uomo che ha dedicato la sua vita alla montagna e che ha lasciato un segno profondo nel mondo dell’alpinismo.
Un lutto per il mondo dell’alpinismo
La morte di Tomas Franchini è una perdita per il mondo dell’alpinismo. Un giovane talento che ha raggiunto vette importanti e che ha lasciato un segno profondo nel panorama internazionale. La sua scomparsa ricorda i rischi che si corrono in montagna e la fragilità della vita, anche per i più esperti e preparati.