L’Italia non invierà truppe in Ucraina e non permetterà l’uso delle sue armi in Russia
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito la posizione italiana sulla guerra in Ucraina, affermando che l’Italia non invierà truppe in Ucraina e non permetterà l’uso delle sue armi in Russia. “Putin fa una guerra ibrida e cerca di spaventare l’Europa e l’occidente, ma fa parte del gioco”, ha dichiarato Tajani, ospite di Mattino 5 su Canale 5. “Noi non manderemo soldati in Ucraina e non faremo usare le nostre armi in Russia”.
Tajani: “L’Ue e la Nato sono compatte nel difendere l’Ucraina”
Quanto al giudizio di Putin sull’Italia, Tajani ha aggiunto: “Noi non dobbiamo essere allineati con nessuno: semmai sono gli altri che non sono allineati con noi. L’Ue e la Nato sono compatti nel difendere l’Ucraina e noi lo pensiamo senza tentennamenti. Ma un conto è questo, altro è usare le armi in modo non difensivo”.
Tajani: “Senza l’Europa saremo meno sicuri e economicamente molto più deboli”
Tajani ha inoltre sottolineato l’importanza dell’Europa per la sicurezza e l’economia italiana: “Senza l’Europa saremo meno sicuri e economicamente molto più deboli: la burocrazia va cambiata ma dire meno Europa è profondamente sbagliato”.
Tajani esclude la candidatura di Draghi alla guida della Commissione Ue
Infine, Tajani ha chiuso alla candidatura di Mario Draghi alla guida della commissione Ue: “Mario Draghi è un’eccellente persona, ma il Presidente della Commissione è espressione di una famiglia politica europea. Grande stima ma non è candidato da nessuno. Al 99% le elezioni le vincerà il Ppe e che non ha indicato lui ma Ursula von der Leyen”.
L’Italia e la guerra in Ucraina
Le parole di Tajani confermano la posizione dell’Italia sulla guerra in Ucraina: sostegno politico e militare all’Ucraina, ma senza invio di truppe o l’uso delle armi in Russia. Questa posizione si basa su una valutazione strategica che mira a evitare un’escalation del conflitto, mantenendo al contempo una forte condanna dell’aggressione russa. La posizione italiana è in linea con quella di molti altri paesi europei, che cercano di bilanciare il sostegno all’Ucraina con la necessità di evitare una guerra diretta con la Russia.