
Un francobollo controverso
Un francobollo dedicato a Italo Foschi, il primo presidente e fondatore della AS Roma, sarà emesso domani a Roma. La cerimonia, che celebra i 140 anni dalla nascita di Foschi, è stata programmata per domani, 7 marzo 2024, in Piazza Piacentini, nella capitale.
Foschi, originario di Corropoli (Teramo), è stato una figura controversa nella storia italiana. Il Dizionario biografico italiano della Treccani lo definisce "fascista e squadrista", e la sua attività politica è stata ampiamente documentata. Il francobollo dedicato a lui ha suscitato forti reazioni da parte di esponenti politici, che lo considerano un’offesa alla Repubblica democratica e antifascista.
Le critiche di Giovanardi
Carlo Giovanardi, ex ministro e membro della Consulta che esprime il suo parere sulle emissioni di nuovi francobolli, ha espresso il suo dissenso in un articolo pubblicato su "Il Riformista". Giovanardi ha sottolineato l’assurdità di commemorare Foschi nello stesso periodo in cui ricorre l’ottantesimo anniversario della distruzione di Zara, città martire italiana.
"Con grande sorpresa, non essendosene mai parlato in Consulta, mi è arrivata la comunicazione di una emissione dedicata a Italo Foschi, a cui si aggiungerà pochi giorni dopo quella per il centenario della morte di Giacomo Matteotti", scrive Giovanardi. "Sembra che l’emissione celebrativa faccia riferimento al fatto che nel 1927 Foschi diede vita all’Associazione sportiva Roma di cui fu il primo presidente. Ho segnalato al ministro ed alla presidente della Consulta, sottosegretaria Fausta Bergamotto (anche lei abruzzese, ndr), che ricorre quest’anno l’ottantesimo anniversario della distruzione della allora italianissima città martire di Zara, oggi Croazia. Celebrare negli stessi giorni Foschi e Matteotti e non ricordare l’anniversario delle migliaia di morti di una città martire come Zara è un grave errore, che avrebbe potuto essere evitato se la Consulta fosse stata in tempo utile… consultata".
Le proteste degli esponenti politici
La polemica ha coinvolto anche esponenti politici abruzzesi, con il segretario nazionale del Partito della rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, che ha definito l’emissione del francobollo "l’ultima vergogna". Acerbo ha accusato il governo Meloni di "santificare i fascisti", ricordando che Foschi "rimase tale fino alla repubblica di Salò, quando il paese subiva gli eccidi delle Brigate nere e delle SS".
Anche il consigliere regionale Luciano D’Amico, candidato per il campo largo alla presidenza della Regione Abruzzo, ha espresso la sua contrarietà all’iniziativa, definendola "una grave offesa alla Repubblica democratica e antifascista". D’Amico ha ricordato le parole di Foschi ad Amerigo Dumini, alcuni giorni successivi all’agguato mortale al leader socialista Giacomo Matteotti: "Sei un eroe, degno di tutta la nostra ammirazione".
Un’iniziativa controversa
L’emissione del francobollo dedicato a Italo Foschi è un’iniziativa che ha suscitato forti polemiche e proteste. La decisione di commemorare un personaggio così controverso, legato al fascismo e alle sue violenze, in un momento in cui si celebra il centenario della morte di Giacomo Matteotti, vittima di un agguato politico, è stata giudicata da molti come un’offesa alla memoria delle vittime del fascismo e un pericoloso segnale di normalizzazione del passato.
La vicenda solleva importanti interrogativi sulla memoria storica e sulla necessità di condannare il fascismo in tutte le sue forme. La scelta di commemorare Foschi, un uomo che ha svolto un ruolo attivo nel regime fascista, è stata interpretata da molti come una mancanza di rispetto per i valori democratici e antifascisti su cui si fonda la Repubblica Italiana.
La memoria storica e il passato
La vicenda del francobollo dedicato a Italo Foschi pone in luce la complessità della memoria storica e la difficoltà di confrontarsi con un passato controverso. Il dibattito sollevato da questa iniziativa è un’occasione importante per riflettere sul ruolo del passato nella società contemporanea e sulla necessità di condannare il fascismo in tutte le sue forme. È fondamentale che la memoria storica sia un elemento di crescita e di consapevolezza, e che non venga strumentalizzata o manipolata per fini politici.