
La condanna per l’agguato a Prato
Il tribunale di Prato ha condannato Emiliano Laurini, buttafuori di 42 anni, a 9 anni di reclusione per aver ordinato l’aggressione alla sua ex fidanzata Martina Mucci. L’agguato avvenne nel febbraio 2023 sotto l’abitazione della donna, che venne picchiata e sfregiata. Laurini è stato riconosciuto colpevole di sfregio, lesioni gravi e maltrattamenti in famiglia, reato che si riferisce al periodo in cui la coppia abitava insieme. Il giudice Marco Malerba ha disposto che Laurini, attualmente detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano, possa scontare la pena agli arresti domiciliari nella casa di suo padre, nel sud della Toscana.
I complici condannati
Oltre a Laurini, sono stati condannati anche Mattia Schininnà e Kevin Mingoia. Schininnà è stato condannato a 6 anni e 8 mesi per aver fatto da tramite tra il mandante e i picchiatori, mentre Mingoia, che ha partecipato fisicamente all’aggressione con un altro ragazzo (un minorenne che si trova attualmente in comunità), è stato condannato a 4 anni. Tutti i condannati frequentavano la stessa palestra a Scandicci, in provincia di Firenze.
L’accusa di rapina
Tutti gli imputati erano accusati anche di rapina, in quanto la borsa della vittima fu sottratta dopo l’aggressione. Per questo reato è stato condannato solo Kevin Mingoia, mentre gli altri sono stati assolti.
La reazione di Martina Mucci
“Sono stanca”, ha dichiarato Martina Mucci dopo la lettura della sentenza. “I processi sono stati un’esperienza molto dura e preferisco non commentare per ora”. La procura aveva chiesto per Laurini una condanna a otto anni e sei mesi di reclusione.
Considerazioni
La sentenza del tribunale di Prato rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la violenza di genere. Il caso di Martina Mucci è un esempio di come la violenza possa manifestarsi in diverse forme, dalla violenza fisica alla psicologica, e come sia importante denunciare questi comportamenti. La condanna di Laurini e dei suoi complici dimostra che la giustizia non può essere piegata da interessi personali e che la violenza contro le donne non sarà tollerata. È fondamentale che le istituzioni continuino a lavorare per garantire la sicurezza delle donne e per combattere la cultura della violenza.