Un omaggio a Maria Lai: la prima Biennale d’arte contemporanea ad Ulassai
Nella suggestiva cornice di Ulassai, in Sardegna, ha preso il via la prima Biennale d’arte contemporanea dedicata a Maria Lai, un evento che celebra la straordinaria eredità dell’artista sarda e offre uno spaccato sul panorama artistico contemporaneo.
L’esposizione, intitolata “Progetto e Destino”, è un percorso concettuale che si snoda attraverso le sale di Casa Cannas e la Stazione dell’arte, due luoghi simbolo del paese. Il titolo stesso è un omaggio all’arte di Maria Lai, che ha sempre indagato il rapporto tra l’individuo e il suo destino, tra l’azione creativa e il suo impatto sul mondo.
Il progetto, ideato dal direttore artistico Gianni Murtas e dal comitato scientifico composto da Antonello Carboni, Chiara Manca e Damiano Rossi, coinvolge 25 artisti che, con le loro opere, offrono una riflessione sul ruolo dell’arte nella società contemporanea.
Un’esplorazione multimediale del panorama contemporaneo
La Biennale di Ulassai si presenta come un viaggio multiforme nell’universo dell’arte contemporanea, attraverso linguaggi diversi: pittura, fotografia, videoarte, installazione e scultura. Le 23 opere in mostra rappresentano un mosaico di stili, tecniche e prospettive, che riflettono la complessità del mondo contemporaneo.
Tra gli artisti coinvolti, spiccano nomi di spicco del panorama artistico sardo e internazionale, come Silvia Argiolas, Irene Balia, Ruggero Baragliu, Nicola Caredda, Federico Carta, Roberto Cireddu, Siro Cugusi, Roberto Fanari, Paulina Herrera Letelier, Silvia Idili, Marco Loi, Alberto Marci, Silvia Mei, Veronica Paretta, Samuele Pigliapochi, Paolo Pibi, Paola Pinna, Gianmarco Porru, Francesca Randi, Massimilano Rausa, Giuliano Sale, Stefano Serusi, Danilo Sini, Angelo Spatola, Marco Useli.
Un’occasione per valorizzare l’arte contemporanea in Sardegna
La Biennale di Ulassai si inserisce nel Progetto Borghi, un’iniziativa finanziata dall’Unione Europea attraverso il programma NextGenerationEu-M1C3-Linea A Pnrr, che mira a valorizzare il patrimonio culturale e artistico dei piccoli centri italiani.
Per il sindaco Giovanni Soru, la biennale rappresenta “un legame saldo con il passato che ci accompagna verso il futuro”. La struttura di Casa Cannas, ormai quasi completata, si configura come un polo di riferimento per l’arte contemporanea, in sinergia con la Stazione dell’arte, che custodisce le radici artistiche del territorio.
Un’eredità che continua a ispirare
Come sottolinea il direttore artistico Gianni Murtas, “intitolare una biennale d’arte a Maria Lai non significa andare alla ricerca di cloni del suo lavoro, ma capire in che modo alcuni aspetti fondanti del suo percorso siano ancora oggetto di riflessione da parte di artisti che operano in contesti differenti”.
La Biennale di Ulassai non cerca di trovare eredi di Maria Lai, ma di comprendere se le sue intuizioni artistiche abbiano ancora un senso nel mondo contemporaneo. La risposta, secondo Murtas, è inequivocabile: “Noi crediamo di sì”.
Un’iniziativa importante per la valorizzazione dell’arte in Sardegna
La prima Biennale d’arte contemporanea dedicata a Maria Lai ad Ulassai rappresenta un’iniziativa importante per la valorizzazione dell’arte in Sardegna. L’evento non solo celebra l’eredità di una grande artista, ma offre anche un’occasione per far conoscere al pubblico un panorama artistico contemporaneo ricco e diversificato. La scelta di inserire la biennale nel Progetto Borghi, finanziato dall’Unione Europea, dimostra la volontà di investire nell’arte come motore di sviluppo economico e sociale, contribuendo a valorizzare il patrimonio culturale e artistico dei piccoli centri italiani.