Chang’e 6: Una nuova conquista lunare cinese
La Cina ha compiuto un altro passo significativo nel suo ambizioso programma spaziale con la missione robotica Chang’e 6, che ha raggiunto il lato nascosto della Luna. La missione, lanciata il 3 maggio 2024, ha come obiettivo primario quello di riportare sulla Terra campioni di suolo lunare da un’area ancora poco esplorata e ricca di potenziale scientifico.
Il lander di Chang’e 6 si è posato nel cratere Apollo, situato nel vasto bacino Polo Sud-Aitken, un’area formata dall’impatto di un meteorite e dal diametro di circa 2.500 chilometri. La scelta di questo sito non è casuale: il bacino Polo Sud-Aitken è considerato una delle aree più antiche e interessanti della Luna, offrendo una finestra sul passato del nostro satellite naturale e potenzialmente informazioni preziose sulla formazione del sistema solare.
Tecnologia e Strumenti Scientifici
La missione Chang’e 6 si basa su tecnologie avanzate, tra cui un braccio robotico per la raccolta dei campioni e una trivella per la perforazione del suolo lunare fino a una profondità di due metri. Il modulo di risalita trasporterà i campioni raccolti fino al modulo di rientro, che si trova in orbita lunare. Dopo il rientro, previsto per il 25 giugno, i campioni saranno analizzati da scienziati in tutto il mondo.
La missione Chang’e 6 è anche un’occasione per la collaborazione internazionale. Tra gli strumenti scientifici a bordo della sonda, si trovano contributi da Francia, Svezia, Pakistan e Italia. L’Italia, con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), ha fornito un retroriflettore laser passivo chiamato Innri (Instrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations), che servirà per controllare il posizionamento della sonda.
Un Programma Ambizioso
La missione Chang’e 6 rappresenta un’ulteriore tappa nel programma spaziale cinese, che punta a missioni con equipaggio entro il 2030. Dopo il successo di Chang’e 4, che ha raggiunto il lato nascosto della Luna nel 2018, la Cina si prepara a ulteriori esplorazioni robotiche del nostro satellite naturale. Sono previste altre due missioni robotiche nel 2026 e nel 2028, prima della prima missione con equipaggio.
L’ambizione della Cina è quella di diventare una potenza spaziale leader, con una presenza permanente sulla Luna e la prospettiva di esplorare altri corpi celesti, come Marte.
Il futuro dell’esplorazione lunare
La missione Chang’e 6 rappresenta un passo importante nell’esplorazione lunare. La raccolta di campioni dal lato nascosto della Luna offre un’opportunità unica per approfondire la nostra conoscenza del nostro satellite naturale e per comprendere meglio la storia del sistema solare. L’ambizione della Cina di costruire una base lunare e di esplorare Marte dimostra la crescente competizione nel settore spaziale e l’importanza di investire in ricerca e sviluppo per spingere i confini della conoscenza umana.