Sanzioni contro la CPI
La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato una misura che prevede sanzioni contro la Corte Penale Internazionale (CPI) in risposta al mandato di arresto emesso contro il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Il provvedimento, approvato con 247 voti a favore e 155 contrari, è stato sostenuto da una coalizione di repubblicani e democratici, con 42 democratici che hanno votato a favore delle sanzioni.
Il provvedimento, noto come “International Criminal Court Accountability Act”, prevede sanzioni contro i funzionari della CPI coinvolti nell’emissione del mandato di arresto contro Netanyahu. Le sanzioni includono il divieto di ingresso negli Stati Uniti e il congelamento dei beni.
Il mandato di arresto contro Netanyahu è stato emesso dalla CPI nel 2020, con l’accusa di crimini di guerra commessi durante la guerra di Gaza del 2014. Israele non è membro della CPI, ma la Corte ha giurisdizione sui crimini commessi sul territorio palestinese, che Israele considera parte del proprio territorio.
Reazioni al voto
La decisione della Camera dei Rappresentanti è stata accolta con favore dal governo israeliano, che ha definito il provvedimento “un passo importante nella lotta contro la Corte Penale Internazionale”.
La CPI ha condannato la decisione della Camera dei Rappresentanti, definendola “un attacco all’indipendenza della giustizia internazionale”.
Il voto della Camera dei Rappresentanti è un’ulteriore escalation delle tensioni tra gli Stati Uniti e la CPI. Gli Stati Uniti hanno sempre avuto un rapporto conflittuale con la Corte, che considerano un’organizzazione politicamente motivata e che non rispetta la sovranità nazionale.
Considerazioni
La decisione della Camera dei Rappresentanti è un’ulteriore dimostrazione della crescente polarizzazione politica negli Stati Uniti. Il provvedimento è stato approvato con un voto di parte, con molti democratici che si sono schierati con i repubblicani. Questo voto riflette le profonde divisioni sull’approccio degli Stati Uniti alla giustizia internazionale. Il dibattito sull’indipendenza della CPI e sul ruolo degli Stati Uniti nella giustizia internazionale è destinato a continuare.