L’arresto a Domodossola
Nella serata di ieri, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Domodossola sono intervenuti in un’abitazione del comune per una segnalazione di litigio. Sul posto, hanno trovato una donna di 31 anni in evidente stato di ebbrezza alcolica che stava minacciando il suo compagno con un fucile.
La donna, già denunciata in passato dal compagno per maltrattamenti che avevano portato all’attivazione del codice rosso, ha puntato l’arma verso l’uomo e i due militari intervenuti, sparando un colpo in loro direzione. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito.
Il fucile ad aria compressa
Dopo aver disarmato la donna, i carabinieri hanno appurato che si trattava di un fucile ad aria compressa, di libera vendita e senza il tappo rosso che ne indica la potenza inferiore a 7,5 joule. Nonostante ciò, l’arma è stata considerata comunque pericolosa in quanto utilizzata in modo inappropriato e con l’intenzione di minacciare e mettere in pericolo la vita degli altri.
L’arresto e il processo per direttissima
La donna è stata arrestata e portata in caserma a Domodossola, dove ha trascorso la notte in cella di sicurezza. Oggi si terrà il processo per direttissima, durante il quale il giudice deciderà se confermare l’arresto e quali saranno le conseguenze per la donna.
La gravità del gesto
L’episodio di Domodossola dimostra la gravità della violenza domestica e l’importanza di intervenire tempestivamente in situazioni di pericolo. Il gesto della donna, anche se commesso con un’arma di libera vendita, è stato comunque un atto di violenza che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche.
È fondamentale che le forze dell’ordine siano pronte a intervenire in situazioni di questo tipo, ma è altrettanto importante che le vittime di violenza domestica si rivolgano a centri di ascolto e supporto per ricevere aiuto e protezione.