I Classici: Pietre Miliari in Costante Evoluzione
Luca Nannipieri, nel suo ultimo saggio “Che cosa sono i classici”, ci invita a guardare con occhi nuovi al concetto di classico. Non si tratta di opere immutabili e immortali, ma di pietre miliari che si stabilizzano su strade chiamate canoni, soggette al tempo e alle mutevoli circostanze. Come pietre sepolte dalla polvere, opere d’arte possono scomparire dalla memoria collettiva per poi essere riscoperte, oppure possono subire trasformazioni radicali nel corso dei secoli, come il Partenone di Atene, che è stato tempio, chiesa, moschea, magazzino, rovina e spazio musealizzato.
La Gioconda: Un’Icona Nata da un Furto
Nannipieri cita l’esempio della Gioconda di Leonardo da Vinci, un’opera nota solo a pochi fino al suo clamoroso furto del 1911. Questo evento ha trasformato la Gioconda in un’icona, dimostrando come la fortuna e la caduta di un’opera d’arte possono essere influenzate da eventi imprevedibili. Il tempo, la scoperta, il furto, la distruzione: sono tutti fattori che possono influenzare il destino di un’opera d’arte e la sua collocazione nel pantheon dei classici.
L’Eredità del Passato: Un Dialogo Continuo
L’autore sottolinea come anche le statue dell’antichità, dalla Venere di Milo al Laocoonte, alla Grande Sfinge egizia di Giza, hanno passato secoli sottoterra o sepolte dalla polvere prima di essere riscoperte. Questo ci ricorda che il passato non è un luogo statico, ma un dialogo continuo con il presente. Il concetto di classico, quindi, è in costante evoluzione, in un gioco di riemersioni e seppellimenti, di fortuna e di caduta.
L’Importanza della Possibilità
Nannipieri conclude il suo saggio affermando che la possibilità è il grande motore che guida la fortuna e la caduta delle opere d’arte. È la possibilità di essere dimenticate, di essere riscoperte, di essere reinterpretate, di essere ricontestualizzate. La mente umana, con la sua capacità di rivalutare e di ridefinire, è il motore di questo processo continuo di trasformazione.
Riflessioni sul Tempo e la Cultura
Il saggio di Nannipieri ci invita a riflettere sul ruolo del tempo nella definizione della cultura. Il tempo non è un nemico dei classici, ma un alleato che li ridefinisce continuamente, rendendoli sempre più ricchi di significati e di strati di interpretazione. La nostra comprensione dei classici è in continua evoluzione, in un dialogo costante tra passato e presente.