Critiche Aste e Potenziale Sciopero
Il segretario dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Salvatore Casciaro, ha espresso forti critiche alla riforma della giustizia messa in campo dal governo Meloni, definendola “inaccettabile” e “pericolosa” per l’indipendenza della magistratura. Casciaro ha dichiarato all’ANSA che la riforma non è emendabile e che la magistratura tutta è unita nel contrastarla. L’Anm non esclude lo sciopero e le assemblee distrettuali decideranno le iniziative da mettere in campo. Il 15 giugno si riunirà il “parlamentino” dell’Anm per prendere le decisioni definitive.
Casciaro ha espresso preoccupazione per il depotenziamento del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), in particolare per la rimozione della materia disciplinare e il passaggio ad un sistema di sorteggio per la nomina dei membri. Secondo Casciaro, questo “indebolisce la funzione di indirizzo sul piano comportamentale e deontologico” e “non permetterà più al CSM di essere composto dai più capaci ed adatti”.
Il segretario dell’Anm ha anche criticato la separazione delle carriere di giudici e pm, sostenendo che “il pm avrà come missione istituzionale quella del pubblico accusatore, e sarà ripiegato in un ruolo riduttivo con un deficit di garanzie per i cittadini”. Casciaro ha sottolineato che “il pm non sarà più tenuto alla ricerca di tutte le prove, comprese quelle a favore dell’imputato come avviene adesso, ma solo quelle che sostengono l’accusa”.
Casciaro ha concluso la sua dichiarazione affermando che “in questa riforma non vedo punti di luce”, e che “non c’è alcun elemento che favorisca la riduzione dei tempi dei processi o che migliori la qualità della giurisdizione”. Ha inoltre espresso fiducia nel fatto che l’opinione pubblica, una volta compreso il problema, si schiererà a fianco della magistratura.
Le preoccupazioni dell’Anm
Le preoccupazioni dell’Anm si concentrano su diversi punti chiave della riforma. Innanzitutto, la riforma del CSM, che secondo l’Anm, “si vuole depotenziare” con la rimozione della materia disciplinare e il passaggio ad un sistema di sorteggio per la nomina dei membri. Questo, secondo Casciaro, “indebolisce la funzione di indirizzo sul piano comportamentale e deontologico” e “non permetterà più al CSM di essere composto dai più capaci ed adatti”.
Inoltre, l’Anm critica la separazione delle carriere di giudici e pm, sostenendo che “il pm avrà come missione istituzionale quella del pubblico accusatore, e sarà ripiegato in un ruolo riduttivo con un deficit di garanzie per i cittadini”. Casciaro ha sottolineato che “il pm non sarà più tenuto alla ricerca di tutte le prove, comprese quelle a favore dell’imputato come avviene adesso, ma solo quelle che sostengono l’accusa”.
Casciaro ha concluso la sua dichiarazione affermando che “in questa riforma non vedo punti di luce”, e che “non c’è alcun elemento che favorisca la riduzione dei tempi dei processi o che migliori la qualità della giurisdizione”. Ha inoltre espresso fiducia nel fatto che l’opinione pubblica, una volta compreso il problema, si schiererà a fianco della magistratura.
Un Dibattito Necessario
La riforma della giustizia è un tema complesso e delicato, che necessita di un dibattito aperto e trasparente. Le critiche dell’Anm, pur forti e incisive, meritano di essere ascoltate con attenzione. L’indipendenza della magistratura è un pilastro fondamentale dello stato di diritto, e qualsiasi riforma che metta a rischio questo principio deve essere valutata con la massima cura. Il dibattito pubblico è fondamentale per garantire che le decisioni prese siano realmente in grado di migliorare la giustizia e tutelare i diritti dei cittadini.