Un viaggio lungo il tratturo magno
Un viaggio di oltre 240 chilometri, da Foggia a L’Aquila, lungo il tratturo magno ed altri regi tratturi, le vie d’erba che i pastori hanno utilizzato per secoli, assieme a milioni di pecore, dai pascoli estivi sugli altopiani dell’Appennino in Molise e in Abruzzo, a quelli invernali sul Tavoliere delle Puglie. Un viaggio sul crinale tra passato e presente, tra paesaggi e paesi ricchi di tesori nascosti, ricordi, storie di vita di chi ancora oggi esercita il mestiere del pastore, del casaro, della tessitura. È questo il cuore di ‘Le vie della lana’, il nuovo film documentario di Kairostudio che racconta la civiltà della transumanza, patrimonio immateriale dell’umanità secondo l’Unesco.
Un progetto ambizioso
Il progetto cinematografico de “Le vie della lana” è stato finanziato dall’Unione europea, a valere sui fondi del Next Generation Eu – Pnrr (Transizione digitale organismi culturali), e si fregia del sostegno della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, della Camera di Commercio Chieti e Pescara, del Comune di Cugnoli, e dello sponsor Cantina Marramiero. Il film, diretto da Daniele Di Domenico, con la fotografia di Eric Tornaghi, la direzione di produzione di Virginia Liverani e il coordinamento del set di Nicolò Cicala, è destinato al mercato televisivo nazionale e internazionale.
La narrazione della transumanza
Il documentario si propone come una narrazione unitaria e nei limiti del possibile completa della civiltà della transumanza. La troupe di Kairostudio ha cominciato le riprese, esplorando il territorio e intervistando i protagonisti di questa antica tradizione. Il film si focalizza sulle storie di vita di chi ancora oggi esercita il mestiere del pastore, del casaro, della tessitura, e sulle loro esperienze personali, che rappresentano un ponte tra passato e presente.
Un patrimonio da tutelare
“Il nostro obiettivo con questo viaggio – spiega Daniele Di Domenico – è quello di raccontare il tratturo magno e il territorio che lo circonda, nella sua interezza, in una visione unitaria, alla ricerca di quello che è ancora vivo e presente della civiltà millenaria della pastorizia, per far conoscere ad un ampio pubblico un percorso immateriale, intimo, di una bellezza a tratti sorprendente, che mantiene una grande valenza culturale, e ha un enorme potenziale di valorizzazione turistica.”
Un viaggio attraverso il tempo
‘Le vie della lana’ si presenta come un’occasione preziosa per riscoprire un patrimonio culturale di inestimabile valore. Attraverso le immagini e le storie dei protagonisti, il film ci porta in un viaggio attraverso il tempo, alla scoperta di un mondo che, pur se in evoluzione, conserva ancora la sua identità e la sua bellezza.