La minaccia cinese alle auto elettriche europee
Il Ministro Adolfo Urso ha espresso preoccupazione per la crescente concorrenza cinese nel settore automobilistico, in particolare per le auto elettriche. Secondo Urso, la sovrapproduzione cinese di auto elettriche a basso costo rischia di invadere il mercato europeo, mettendo a rischio le imprese e il lavoro nel continente. “Gli Stati Uniti, per tutelare il mercato interno dall’invasione di prodotti cinesi a basso costo, hanno messo dazi altissimi sulle loro auto elettriche”, ha spiegato Urso, aggiungendo che “la sovrapproduzione cinese finirà per invadere il mercato europeo spazzando via anche le imprese e il lavoro nel nostro Continente”.
Urso ha sottolineato la necessità di una politica di tutela dalla concorrenza sleale anche da parte dell’Europa, dichiarando: “Per questo condividiamo la richiesta di realizzare una politica di tutela dalla concorrenza sleale anche dall’Europa, e mi aspetto ci siano presto misure in questo senso”.
Apertura agli investimenti cinesi con condizioni
Nonostante le preoccupazioni per la concorrenza cinese, Urso ha anche espresso apertura agli investimenti cinesi nel settore automobilistico italiano. “Noi siamo aperti alle case automobilistiche cinesi, che hanno una tecnologia all’avanguardia nel settore della transizione energetica, vengano a produrre nel nostro Paese”, ha affermato. Tuttavia, ha posto due condizioni precise: “devono produrre in Italia con componenti italiane e non assemblare e tutte le parti ‘intelligenti’ dell’auto deve essere realizzata in Italia sotto il controllo della Golden power italiana”.
Secondo Urso, solo con queste condizioni le auto prodotte in Italia da aziende cinesi potrebbero essere considerate “sotto tutti i punti di vista auto italiane”.
Le dichiarazioni di Urso sono state rilasciate a margine dell’inaugurazione della Casa del Made in Italy a Catania, un’iniziativa volta a promuovere l’eccellenza del Made in Italy nel mondo.
Un equilibrio delicato tra competizione e collaborazione
Le dichiarazioni di Urso riflettono un equilibrio delicato tra la necessità di tutelare il mercato europeo dalla concorrenza sleale e l’opportunità di attirare investimenti stranieri nel settore automobilistico italiano. La posizione del Ministro è comprensibile, visto il ruolo strategico che l’industria automobilistica riveste per l’economia italiana. Tuttavia, è importante considerare che la globalizzazione e la crescente competizione sono una realtà inevitabile. La sfida per l’Europa è quella di adattarsi a questa nuova realtà, promuovendo la competitività delle proprie imprese e al contempo aprendosi a nuove opportunità di collaborazione con i partner globali. In questo contesto, la Golden power italiana può rappresentare uno strumento utile per garantire che gli investimenti stranieri nel settore automobilistico italiano siano in linea con gli interessi strategici del Paese.