Zecchi: ‘Polemichette che fanno anche bene’
Stefano Zecchi, testimonial con Susanna Tamaro e Carlo Rovelli di Italia Ospite d’Onore alla Fiera del Libro di Francoforte 2024, ha minimizzato la polemica sull’assenza di Roberto Saviano alla Buchmesse, definendola una ‘tempesta in un bicchier d’acqua’. In un’intervista all’ANSA, Zecchi ha affermato: “Credo che siano un po’ quelle tempeste nei bicchieri che fanno parlare. Fanno anche bene perché più si parla e più ci si capisce. Credo che la cosa si risolverà in niente. La questione è un po’ travisata e in questo travisamento ci trovo tutto il piacere della polemica”.
La questione Saviano: una polemica ‘travisata’
Secondo Zecchi, la questione Saviano è stata travisata. “Ci sono tre testimonal, io, Susanna Tamaro e Carlo Rovelli e tre assoli di Dacia Maraini, Alessandro Baricco e Claudio Magris, gli altri autori vengono invitati dalle case editrici”, ha spiegato il filosofo. “Roberto Saviano se la deve prendere con la sua casa editrice. A meno che non volesse il mio posto. Io glielo do volentieri”, ha aggiunto con ironia.
Un invito a Saviano: ‘Si prenda la sua casa editrice’
Zecchi ha invitato Saviano a rivolgere le sue critiche alla sua casa editrice, sostenendo che la sua presenza alla Buchmesse è comunque garantita dalla stessa. “Rispetto alla guerra in Ucraina a quello che sta succedendo a Gaza, queste sono polemichette che fanno anche bene. Si fa vedere chi si è, si capisce come si ragiona. Mi auguro che non finisca qui, che vada avanti. Poi le cose si sgonfiano e non vanno sui fondamenti”, ha aggiunto. “Guardi il caso Scurati che si è laureato con me. Molto intelligente e molto bravo sul marketing, è stato un fuoriclasse. Se posso dare un consiglio io che sono vecchio, si ottengono migliori risultati sulla polemica quando ci si mette in seconda fila. Quando uno si mette davanti è come i bambini: ‘Tocca a me’. Saviano, ripeto, se la prenda con la sua casa editrice. La storia delle arti e letterature è piena di polemiche. Mi stupisco che qualcuno non abbia detto ‘mi dimetto da italiano’. La primissima volta lo disse Giorgio Strehler, io lavoravo con lui, alla stesura del suo Faust. Lui venne incastrato sulla questione dei fondi europei e disse questa frase che ogni tanto torna fuori”, ha concluso.
Una soluzione onorevole: ‘Andranno Sandro Veronesi, Paolo Giordano’
Zecchi si è detto fiducioso che la questione si risolverà in modo onorevole. “Penso che si risolverà tutto. Andranno Sandro Veronesi, Paolo Giordano. Troveranno una soluzione onorevole”, ha sostenuto.
Zecchi: ‘Parlerò della bellezza alla Buchmesse’
Zecchi ha poi parlato del suo ruolo di testimonial alla Buchmesse, sottolineando l’importanza del tema della bellezza. “Alla Buchmesse sono andato anche altre volte come autore. Questa volta come testimonial parlerò della bellezza. Ringrazio Mauro Mazza della stima per me. Il tema della bellezza è cruciale oggi. Io me ne occupo da 40 anni, quando parlare della bellezza era una infamia. Forse ha voluto riconoscere la coerenza di studi e sviluppi”, ha concluso.
Un’analisi critica della polemica
La polemica sull’assenza di Roberto Saviano alla Buchmesse è stata ampiamente dibattuta sui media, con diverse opinioni contrastanti. Zecchi, con la sua dichiarazione, offre una prospettiva diversa, minimizzando l’importanza dell’evento e invitando a considerare la questione in modo più ampio. La sua analisi, pur essendo discutibile, solleva interrogativi sul ruolo delle polemiche nel mondo culturale e sulla loro reale influenza sul dibattito pubblico.