Il Comitato No Ovovia e le opposizioni: un progetto non finanziabile
Il Comitato No Ovovia, insieme alle opposizioni in Consiglio comunale, ha espresso un netto rifiuto al progetto della cabinovia, sostenendo che il Ministero dell’Ambiente ha espresso parere negativo sulla Valutazione d’Incidenza (VIncA), rendendolo quindi non finanziabile in ambito Pnrr. Anche il Ministero delle Finanze avrebbe espresso un parere analogo. Il sen. Stefano Patuanelli, l’europarlamentare Sabrina Pignedoli e la consigliera regionale Rosaria Capozzi, tutti del M5s, hanno ribadito la non finanziabilità del progetto con fondi Pnrr, chiedendo alle istituzioni di scusarsi con la popolazione di Trieste per i soldi pubblici spesi inutilmente.
La Lista Russo in Comune, all’opposizione, ha condiviso le stesse argomentazioni, sottolineando l’inutilità del progetto e l’inappropriatezza dei fondi Pnrr per un’opera di questo tipo.
Il Comune di Trieste: un progetto legittimo e finanziato
Il Comune di Trieste ha risposto alle critiche con fermezza, dichiarando che il progetto è stato approvato dal Tar del Fvg in termini di legittimità. Il Tar ha depositato due sentenze che confermano la correttezza della procedura semplificata seguita dal Comune e il rispetto degli obiettivi e delle strategie del Piano.
Il Comune ha inoltre precisato che il progetto è regolarmente finanziato con decreto dal Ministero e che l’Europa lo ha inserito nel piano Pnrr Italia. Inoltre, il terzo livello di VIncA ha dimostrato che il progetto potrà essere portato a compimento.
Un futuro incerto per l’Ovovia di Trieste
La disputa sull’Ovovia di Trieste evidenzia le profonde divisioni tra il Comune e le opposizioni, con il futuro del progetto ancora incerto. La questione della finanziabilità in ambito Pnrr resta centrale, con il parere del Ministero dell’Ambiente che potrebbe essere decisivo. La sentenza del Tar, che ha confermato la legittimità del progetto, non risolve la questione della sua sostenibilità ambientale ed economica. Il dibattito pubblico è destinato a continuare, con la popolazione di Trieste chiamata a esprimere la propria opinione su un progetto che divide la città.