L’imputato racconta la storia d’amore
“Facevo il pittore nel palazzo, lei mi invitò a casa per fare dei lavori anche nell’appartamento. Cominciammo a vederci, a stare insieme, l’andai anche a trovare in ospedale quando era ricoverata. Un giorno mi dice ‘facciamo matrimonio e i documenti'”.Con queste parole, Adil Harrati, imputato nel processo per l’omicidio di Rossella Nappini, ha iniziato a raccontare la sua versione dei fatti davanti alla Corte d’Assise di Roma. La sua testimonianza è stata ascoltata durante l’udienza del [data dell’udienza], in cui è emerso un quadro di un rapporto sentimentale che si sarebbe concluso con una promessa di matrimonio e la tragica morte dell’infermiera di 52 anni.
La sorella di Rossella: ‘Era ossessionato, lei voleva lasciarlo’
La sorella della vittima, sentita durante la stessa udienza, ha fornito un racconto diverso, che ha gettato una luce diversa sul rapporto tra Rossella e Harrati. “Ho parlato con mia sorella quel pomeriggio un’ora prima che venisse uccisa – ha ricordato – . Mi disse che quell’uomo l’aveva chiamata per vedersi e che lei aveva detto di no. Non era preoccupata, ma quando pochi giorni prima aveva scoperto i suoi precedenti l’aveva lasciato e lui insisteva per vederla, si era incaponito”.La sorella ha poi aggiunto: “Rossella aveva cominciato la relazione un mese e mezzo prima, ma diceva di volerlo sposare per fargli avere il permesso di soggiorno: ‘Mi fa ridere e mi fa stare bene’ diceva, aveva già scelto l’abito per le nozze, ma nella bara le ho messo quello del mio matrimonio”.
Un quadro contraddittorio
Le due testimonianze offrono un quadro contraddittorio del rapporto tra Rossella e Harrati. Mentre l’imputato parla di un amore profondo e di una promessa di matrimonio, la sorella della vittima descrive un uomo ossessivo e insistente, che aveva spinto Rossella a volerlo lasciare. La verità, come spesso accade, si trova probabilmente in un punto intermedio tra queste due versioni.Il processo, che si è aperto il [data inizio processo], è ancora in corso. La Corte dovrà analizzare attentamente le prove e le testimonianze per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e stabilire la responsabilità di Harrati.
Un caso che scuote la città
L’omicidio di Rossella Nappini ha scosso la città di Roma, sollevando interrogativi sulla sicurezza delle donne e sulla fragilità dei rapporti sentimentali. Il caso ha suscitato un forte dibattito pubblico, con molti che si sono chiesti come sia possibile che una donna possa essere uccisa da un uomo che diceva di amarla. Le testimonianze raccolte in aula offrono spunti di riflessione su come l’amore possa trasformarsi in ossessione e violenza, e sulla necessità di prestare attenzione ai segnali di pericolo nei rapporti sentimentali.