Elezioni Europee: 23.734 studenti fuori sede potranno votare, per la prima volta, nella propria circoscrizione di origine
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Voto fuori sede per gli studenti: una novità per le elezioni Europee
Le prossime elezioni Europee, in programma l’8 e 9 giugno, vedranno per la prima volta la possibilità per gli studenti fuori sede di votare per le liste e i candidati della propria circoscrizione territoriale di origine, senza la necessità di rientrare nel comune di residenza. Una novità che ha suscitato un notevole interesse tra i giovani elettori, come dimostrano i numeri: 23.734 studenti hanno infatti presentato regolare istanza entro il termine previsto del 5 maggio scorso.
Dove voteranno gli studenti fuori sede?
Delle 23.734 istanze presentate, 21.166 studenti voteranno fuori dalla propria circoscrizione elettorale di origine, presso apposite sezioni speciali che saranno istituite nei comuni capoluogo di regione. Queste sezioni speciali saranno composte da non più di 800 elettori iscritti, garantendo così un’organizzazione efficiente e un’esperienza di voto agevole. I restanti 2.568 studenti, invece, voteranno presso il comune di temporaneo domicilio, in elenchi aggiunti, poiché appartenente alla medesima circoscrizione territoriale del comune di residenza.
Le Regioni con il maggior numero di studenti che voteranno fuori sede
Le Regioni da cui proviene il maggior numero di studenti che ha deciso di votare fuori sede sono la Puglia con 4.107 elettori, la Sicilia con 3.917 elettori, la Campania con 1.601 e la Calabria con 1.478 elettori. Questo dato evidenzia come il fenomeno degli studenti fuori sede sia particolarmente diffuso in queste regioni, e come la possibilità di votare nella propria circoscrizione di origine sia stata accolta con grande favore.
Un passo avanti per la partecipazione democratica dei giovani
La possibilità per gli studenti fuori sede di votare nella propria circoscrizione di origine è un passo avanti significativo per la partecipazione democratica dei giovani. Questa novità, infatti, elimina un ostacolo concreto che impediva a molti studenti di esercitare il loro diritto di voto, incentivando così la partecipazione politica e il senso di appartenenza alla propria comunità di origine.
