D’Agostino contesta l’inserimento nella lista degli ‘impresentabili’
Angelo Antonio D’Agostino, candidato di Forza Italia alle elezioni europee nella circoscrizione Sud, ha contestato il suo inserimento nella lista dei cosiddetti ‘impresentabili’ pubblicata dalla presidente della commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo. D’Agostino, sindaco di Montefalcione, in provincia di Avellino, e presidente dell’Avellino Calcio, sostiene che i criteri utilizzati dalla commissione per l’inserimento nella lista costituiscono una lesione dei diritti costituzionali e non riflettono la realtà.
Le accuse e la posizione di D’Agostino
D’Agostino è stato rinviato a giudizio nel 2016 con l’accusa di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio. Il suo difensore, Teodoro Reppucci, ha spiegato che l’accusa di corruzione è decaduta, mentre permane quella di falso. D’Agostino, pur potendo avvalersi della prescrizione per l’accusa di falso, ha deciso di proseguire il processo per chiedere con forza l’assoluzione con formula piena, essendo certo della propria innocenza.
Il dibattito sulla lista degli ‘impresentabili’
La lista degli ‘impresentabili’ pubblicata dalla Commissione parlamentare antimafia ha suscitato un acceso dibattito. Alcuni sostengono che la lista sia uno strumento necessario per tutelare la legalità e contrastare la criminalità organizzata. Altri, invece, criticano la lista, sostenendo che essa sia un’ingerenza in ambito giudiziario e che possa ledere i diritti dei cittadini.
Considerazioni
La vicenda di D’Agostino solleva importanti questioni in merito al ruolo della Commissione parlamentare antimafia e alla definizione di ‘impresentabile’. È fondamentale garantire la tutela dei diritti costituzionali e il rispetto del principio di presunzione di innocenza. Al contempo, è necessario contrastare la criminalità organizzata e tutelare la legalità. Il dibattito sulla lista degli ‘impresentabili’ è complesso e richiede un’attenta riflessione da parte di tutti gli attori coinvolti.