Un neonato morto durante la traversata
Un neonato di circa 6 mesi è morto durante la traversata per raggiungere le coste italiane. Il suo corpo è stato sbarcato al molo Favarolo di Lampedusa insieme alla madre e al fratello, entrambi originari della Guinea Conakry. Il piccolo è stato trasbordato dalla nave ong Humanity 1, che ieri ha soccorso circa 100 migranti in area Sar libica, a bordo di due imbarcazioni. I militari della motovedetta Cp 324 della guardia costiera hanno portato la famiglia sulla terraferma.
169 migranti sbarcati a Lampedusa
Nelle ultime ore sono sbarcati a Lampedusa 169 migranti, portando il totale a 430 persone all’hotspot di contrada Imbriacola. Tra gli ultimi arrivati, 28 bengalesi, egiziani e tunisini sono riusciti ad approdare direttamente a Cala Uccello.
Tre tunisini arrestati
Tre tunisini sono stati arrestati dai poliziotti della squadra mobile della questura di Agrigento, dopo essere sbarcati a Lampedusa. Uno di loro ha fatto ritorno in Italia, attraverso la frontiera marittima delle isole Pelagie, nonostante fosse stato espulso. Gli altri due invece, nonostante fossero gravati da decreti di respingimento, sono stati arrestati. Tutti e tre sono stati inizialmente posti, su disposizione del pm di turno, agli arresti domiciliari nell’hotspot. Il primo arresto è stato già convalidato ed è stato concesso il nulla osta per l’espulsione dal territorio nazionale.
Una tragedia che si ripete
La morte del neonato durante la traversata è un drammatico esempio delle pericolose condizioni in cui si trovano i migranti che cercano di raggiungere l’Europa. Le rotte migratorie sono sempre più pericolose, e il numero di morti in mare è in costante aumento. È necessario un impegno internazionale per affrontare le cause profonde delle migrazioni e per garantire la sicurezza dei migranti. È necessario anche un impegno per migliorare le condizioni di accoglienza dei migranti nei paesi di arrivo, per garantire loro una vita dignitosa e un’integrazione nella società.