Un viaggio nel tempo: reperti romani riemergono a Ponte Milvio
Il Parco d’affaccio di Ponte Milvio, destinato a diventare uno dei cinque parchi che saranno realizzati lungo le sponde del Tevere in occasione del Giubileo, si sta trasformando in un’inaspettata ‘miniera’ di storia. Durante i lavori di costruzione, infatti, sono stati riportati alla luce importanti reperti archeologici risalenti al I secolo a.C., contribuendo a dare vita a un vero e proprio ‘parco archeologico urbano’.
Tra i ritrovamenti di maggior rilievo figurano gli antichi argini del Tevere, realizzati in tufo, con un cippo che reca la ‘firma’ dei magistrati che li realizzarono: Publio Servilio Isaurico e Marco Valerio Messala. Il cippo, con un’iscrizione visibile da entrambi i lati, testimonia l’intervento dei censori nel 54 a.C., dopo una grave piena, per delimitare il confine tra la parte pubblica e la parte privata, con l’obiettivo di evitare costruzioni troppo vicine al fiume.
Oltre agli argini, è stato rinvenuto un tratto dell’antica Via Flaminia, con il tradizionale basolato imperiale, e un tratto di sanpietrini risalenti al primo ‘900, successivi alla realizzazione dei Muraglioni costruiti dopo la piena del 1870. Reperti noti alla storiografia, ma dimenticati e sepolti da detriti e vegetazione per circa sessant’anni, tornano alla luce, offrendo un’occasione unica per studiare l’evoluzione del paesaggio urbano di Roma.
Un parco ricco di storia: il nuovo volto del Parco d’affaccio di Ponte Milvio
La scoperta di questi reperti archeologici ha suscitato grande entusiasmo tra le autorità cittadine e gli esperti. Il sindaco Roberto Gualtieri, l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, il presidente del XV Municipio Daniele Torquati e il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce hanno partecipato al sopralluogo sul sito, esprimendo la loro soddisfazione per il ritrovamento e per le opportunità che esso offre.
Il Parco d’affaccio di Ponte Milvio, inizialmente concepito come un’oasi naturalistica di sei ettari e mezzo, si arricchirà di un nuovo livello di interesse, diventando un luogo di scoperta e di apprendimento. Il sindaco Gualtieri ha sottolineato l’importanza di rendere fruibili questi reperti per i cittadini, trasformando il parco in un ‘museo del fiume’, un piccolo parco archeologico all’interno del parco fluviale, che permetterà di comprendere meglio la storia di Roma e il suo rapporto con il Tevere, in particolare il problema delle esondazioni che hanno sempre caratterizzato questo quadrante della città.
Il parco, che dovrebbe essere inaugurato entro dicembre-gennaio, sarà suddiviso in tre oasi di affaccio: una con un giardino d’acqua, la seconda con una spianata con pavimenti in legno e la terza, quella che ospita i ritrovamenti archeologici, che diventerà una zona di interesse archeologico.
Un’opportunità per la città di Roma
La scoperta di questi reperti archeologici rappresenta un’opportunità preziosa per la città di Roma. Il Parco d’affaccio di Ponte Milvio, oltre a offrire un nuovo spazio verde ai cittadini, potrà diventare un luogo di incontro tra storia e natura, un punto di riferimento per la cultura e il turismo. La valorizzazione di questi ritrovamenti contribuirà a rendere il parco un luogo unico nel suo genere, offrendo un’esperienza coinvolgente e educativa per tutti. L’integrazione dei nuovi elementi archeologici nel progetto del parco richiederà un po’ di tempo, ma non dovrebbe comportare ritardi sostanziali nella sua apertura. La città di Roma, con questo parco, si riappropria del suo fiume non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche storico, offrendo un’esperienza multisensoriale unica.