Un linguaggio ‘colorito’ e il significato delle parole
La frase pronunciata dal Papa, seppur definita ‘colorita’, ha acceso un dibattito sul linguaggio e sulla necessità di un’attenzione particolare verso le parole utilizzate. Don Stefano Guarinelli, sacerdote e psicoterapeuta, spiega che il Papa non intendeva riferirsi a tutti coloro che hanno un orientamento omosessuale, ma piuttosto a specifici atteggiamenti manipolatori e non trasparenti che possono essere presenti in qualsiasi orientamento sessuale.
Il documento di riferimento: ‘Il dono della vocazione presbiterale’
Il documento di riferimento per il tema dell’omosessualità e del sacerdozio è ‘Il dono della vocazione presbiterale’, la Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis, firmata da papa Francesco e pubblicata dal dicastero per il Clero nel 2016. L’articolo 199 ripropone un’istruzione dello stesso dicastero risalente al 2005, in cui si dispone di ‘non ammettere al seminario e agli ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay’.
Un orientamento non è un impedimento al sacerdozio
Secondo Don Stefano, i termini utilizzati nel documento del 2005 ‘scientificamente non hanno spessore’ e si riferiscono a ‘casi limite’. La consapevolezza di avere un orientamento omosessuale non è di per sé incompatibile con il presbiterato e non è una condizione impeditiva all’ordinazione. Ciò che conta è il rispetto dell’alterità dell’altra persona, evitando la fusionalità narcisistica che può essere presente in qualsiasi orientamento sessuale.
La sfida dei seminari e la formazione dei futuri preti
I seminari e le comunità propedeutiche sono composti da soli uomini, rappresentando una sfida per coloro che sono attratti da persone dello stesso sesso. Don Stefano sottolinea la necessità di un’educazione delicata e di un ambiente sano e stimolante, dove la sessualità e l’affettività non siano represse ma affrontate con docenti e formatori. La dimensione della sessualità e dell’affettività non è più un tabù, ma un argomento affrontato con apertura e rispetto.
Un passo avanti verso un linguaggio più inclusivo?
L’uscita del Papa, seppur controversa, potrebbe essere interpretata come un passo avanti verso un linguaggio più inclusivo e rispettoso. La necessità di un’attenta analisi delle parole e delle loro implicazioni è fondamentale per evitare discriminazioni e promuovere un clima di rispetto e comprensione.