La condanna per Don Emanuele Tempesta
Il tribunale di Busto Arsizio ha condannato Don Emanuele Tempesta, ex parroco vicario di Busto Garolfo, a 6 anni e 6 mesi di reclusione per abusi sessuali su minori. La sentenza è arrivata oggi dopo un processo in dibattimento celebrato a porte chiuse e un’ora e mezza di camera di consiglio. Il pubblico ministero Susanna Melita aveva chiesto una condanna a 11 anni, ma il collegio ha assolto il religioso da due degli episodi contestati.
Le accuse, pesanti e sconvolgenti, riguardavano abusi sessuali su almeno sette bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni. Gli abusi, secondo l’accusa, si sarebbero consumati nell’abitazione del sacerdote dove solo alcuni dei piccoli frequentatori dell’oratorio di Busto Garolfo sarebbero stati invitati per giocare ai videogiochi o fare due chiacchiere.
Il sacerdote, assistito dall’avvocato Mario Zanchetti, ha sempre negato ogni addebito parlando al contrario di accuse infamanti. I minori sono stati tutti ascoltati con la formula dell’incidente probatorio. Le motivazioni della sentenza saranno depositate in 60 giorni. Molto probabile il ricorso in Appello.
Un processo con oltre 20 parti civili
Il processo ha visto la costituzione di oltre 20 parti civili tra i minori e i loro famigliari. La vicenda, che ha scosso l’opinione pubblica, ha visto le manette scattate il 15 luglio 2021 mentre Don Emanuele Tempesta stava accompagnando i ragazzi e gli adolescenti dell’oratorio a un campeggio montano. L’arresto e la successiva custodia cautelare ai domiciliari hanno suscitato scandalo e rabbia in paese e non solo.
La sentenza e le pene accessorie
Il tribunale di Busto Arsizio, presieduto da Giuseppe Fazio, ha condannato il sacerdote a 6 anni e 6 mesi di reclusione. Tra le pene accessorie stabilite dal tribunale anche il divieto di avvicinarsi a scuole o luoghi frequentati da minori.
La sentenza, che ha accolto parzialmente le accuse, ha suscitato diverse reazioni. Le famiglie delle vittime, rappresentate dai loro legali, si sono dette soddisfatte per la condanna, ma hanno espresso rammarico per l’assoluzione da due degli episodi contestati. Don Emanuele Tempesta, attraverso il suo legale, ha annunciato il ricorso in Appello.
Riflessioni sulla sentenza
La sentenza del tribunale di Busto Arsizio segna un punto importante nel percorso di giustizia per le vittime di abusi sessuali. La condanna di Don Emanuele Tempesta è un segnale forte contro la violenza sui minori e la responsabilità degli adulti. Tuttavia, l’assoluzione da due degli episodi contestati solleva interrogativi sul processo e sulla sua complessità. Il caso di Busto Garolfo, come altri casi simili, evidenzia la necessità di una maggiore attenzione e prevenzione nei confronti di questo tipo di reati. La tutela dei minori e la loro sicurezza sono prioritarie e richiedono un impegno costante da parte di istituzioni e società civile.