Cassa integrazione alla Stellantis Atessa: due settimane per 600 lavoratori
La Stellantis Europa Atessa ha annunciato due settimane di cassa integrazione per un massimo di 570 operai e 30 impiegati, a partire dal 24 giugno e fino al 7 luglio. La decisione è stata presa a seguito di una riunione tra la direzione aziendale e il comitato esecutivo sindacale. La cassa integrazione parziale interesserà il periodo da 24 giugno al 7 luglio.
Secondo quanto spiegato dall’azienda, la necessità di ricorrere alla cassa integrazione è dovuta a un’ulteriore flessione di veicoli su base cabinati e passi corti. Si tratta di un trend che sta colpendo l’intero settore automobilistico, e che è dovuto a una serie di fattori, tra cui la crisi dei semiconduttori, l’aumento dei prezzi dell’energia e la guerra in Ucraina.
Le richieste sindacali
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto all’azienda di tenere conto della maturazione dei ratei durante il periodo di cassa integrazione. I ratei sono i compensi che vengono maturati dai lavoratori durante il periodo di lavoro, e che vengono poi erogati in seguito. La richiesta dei sindacati è quindi di garantire che i lavoratori non perdano parte dei loro guadagni durante il periodo di cassa integrazione.
Il reparto CKD di lastratura non sarà interessato alla cig. Il reparto CKD (Complete Knock Down) è un reparto che si occupa dell’assemblaggio di veicoli completi a partire da componenti preassemblati. Questo reparto è stato escluso dalla cassa integrazione perché è considerato un reparto strategico per la produzione di veicoli.
Un segnale preoccupante per il settore automobilistico
La cassa integrazione alla Stellantis Atessa è un segnale preoccupante per il settore automobilistico italiano. La crisi dei semiconduttori, l’aumento dei prezzi dell’energia e la guerra in Ucraina stanno mettendo a dura prova le aziende del settore, che si trovano a dover affrontare una forte diminuzione della domanda. La situazione potrebbe peggiorare nei prossimi mesi, se non si troveranno soluzioni per affrontare le sfide che il settore sta affrontando. È fondamentale che le istituzioni e le aziende lavorino insieme per trovare soluzioni che permettano di salvaguardare i posti di lavoro e la competitività del settore automobilistico italiano.