Doppia operazione di salvataggio nel Mediterraneo Centrale
La nave Humanity 1, impegnata in operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Centrale, ha condotto due distinte operazioni di salvataggio nella mattinata di oggi. In totale, sono state recuperate 100 persone da imbarcazioni in difficoltà al largo delle coste libiche. Le segnalazioni di pericolo sono giunte da Alarm Phone, un’organizzazione che si occupa di assistenza telefonica per i migranti in difficoltà in mare. La metà dei migranti recuperati sono minorenni.
Porto di Livorno assegnato, critiche da parte della ong
Le autorità italiane hanno assegnato il porto di Livorno come luogo sicuro per lo sbarco dei 100 migranti recuperati dalla Humanity 1. Livorno si trova a circa 1.170 chilometri dalla zona dei soccorsi, il che significa che l’equipaggio e i migranti dovranno affrontare almeno altri tre giorni di viaggio. La ong Humanity 1 ha espresso la sua disapprovazione per la decisione, sostenendo che l’assegnazione di un porto così lontano viola il diritto dei sopravvissuti allo sbarco rapido, sancito dal diritto marittimo. Il comandante della nave ha quindi richiesto al centro italiano di coordinamento dei soccorsi l’assegnazione di un porto più vicino.
L’assegnazione di porti lontani: un problema ricorrente
L’assegnazione di porti lontani alle navi che effettuano soccorsi in mare è un problema ricorrente nel Mediterraneo. Le critiche si concentrano sul fatto che questa pratica prolunga il viaggio dei migranti, esponendoli a rischi e disagi. Inoltre, si sostiene che violi il diritto internazionale, in particolare il principio di soccorso in mare e il diritto allo sbarco rapido. L’Italia, come altri paesi europei, si trova ad affrontare un dilemma tra la necessità di soccorrere i migranti in difficoltà e la gestione dei flussi migratori. La ricerca di una soluzione che rispetti i diritti umani e sia sostenibile a lungo termine rimane un obiettivo complesso e urgente.