La riforma del premierato: “Una falla da colmare”
Giorgia Meloni, in un’intervista al Corriere.it, ha difeso la riforma del premierato, sostenendo che non si tratta di una “vendetta” nei confronti dei magistrati, ma di una misura necessaria per colmare una “falla” nel sistema politico italiano.
La premier ha spiegato che la riforma mira a evitare che in futuro il presidente della Repubblica debba ricoprire “il ruolo di supplente” nella formazione dei governi, in assenza di maggioranze chiare uscite dalle urne. Meloni ha ribadito che la riforma è stata voluta da lei e che è stata realizzata in modo da non toccare i poteri del presidente della Repubblica.
“La riforma l’ho voluta io”, ha dichiarato la premier, “ed è stato proprio per venire incontro alle richieste delle opposizioni che non si sono “toccati i poteri del presidente della Repubblica”.”
Il ruolo del presidente della Repubblica
Meloni ha anche affrontato le critiche secondo cui la riforma “svilisca le funzioni politiche” del Capo dello Stato. La premier ha replicato che il presidente della Repubblica non ha il potere di “scegliere il governo”, ma solo quello di “affidare l’incarico” di formare un governo “sulla base delle indicazioni che arrivano dalle forze politiche”.
“La libertà di scegliere il governo”, ha insistito Meloni, “non è prevista dalla Costituzione se non quando le forze politiche non esprimono una maggioranza”.
Secondo la premier, il presidente della Repubblica è “costretto a un ruolo di supplenza per una falla del sistema”, ruolo che non gli è né “proprio” né “congeniale” perché implica che debba “schierarsi”, “scendere nell’agone della politica”. Un fatto che certo “non aiuta la sua funzione di garanzia”.
Il premierato come soluzione
Meloni ha quindi sostenuto che il premierato “risolve” questa falla e lascia intatti i poteri di garante della Costituzione dell’inquilino del Colle, che sono anche il “contrappeso”.
“Con il premierato”, ha spiegato la premier, “il presidente della Repubblica mantiene tutti i poteri di controfirma, le indicazioni che manda, tutto quello che vediamo nel dibattito, le volte in cui dice anche ‘questo non si può fare perché non va bene per la Costituzione'”.
La determinazione di Meloni
Meloni ha ribadito la sua determinazione ad andare avanti con la riforma, nonostante le critiche, e ha ribadito il no italiano all’utilizzo delle armi inviate all’Ucraina in territorio russo.
“Sono determinata ad andare avanti senza “timore” di chi la contesta a difesa dello “status quo”, ha dichiarato la premier. “Nessuna esitazione nemmeno quando ribadisco il no italiano a un utilizzo delle armi inviate all’Ucraina in territorio russo (‘meglio rafforzare la difesa ucraina’)”.
La riforma del premierato: un passo avanti o un passo indietro?
La riforma del premierato è un tema controverso che divide l’opinione pubblica. Alcuni sostengono che la riforma sia necessaria per garantire la stabilità politica del Paese, mentre altri temono che possa portare a una concentrazione eccessiva di potere nelle mani del premier. La posizione di Meloni è comprensibile, ma è importante che il dibattito su questa riforma sia aperto e trasparente, in modo da permettere a tutti i cittadini di formarsi un’opinione consapevole.