Cuba critica le nuove misure statunitensi
Cuba ha espresso un forte dissenso nei confronti delle nuove misure annunciate dagli Stati Uniti a favore del settore privato cubano, definendole “limitate” e “politiche”. In un comunicato ufficiale, il ministero degli Esteri cubano ha affermato che le nuove regole implementate dall’Ufficio di controllo dei beni stranieri (Ofac) non toccano il nucleo delle sanzioni imposte all’isola e non intaccano la politica di massima pressione adottata da Washington nei confronti dell’Avana.
Il governo cubano ha accusato gli Stati Uniti di voler utilizzare il settore privato per promuovere un cambiamento di regime, ignorando il ruolo fondamentale del settore pubblico nell’economia e nella società cubana. “Il governo degli Stati Uniti è stato esplicito nella sua intenzione di utilizzare questo settore con fini politici contro la Rivoluzione in funzione dei suoi obiettivi di cambiamento del regime”, si legge nel comunicato.
Focus sulle nuove misure
Le nuove regole implementate dall’Ofac permettono alle piccole imprese cubane di avere accesso a conti bancari e alle piattaforme di pagamento negli Stati Uniti, nonché a videoconferenze, social media, mappe e altri servizi online. Le aziende statunitensi potranno inoltre fornire a quelle cubane servizi basati sul cloud.
Il ruolo del settore pubblico
Il governo cubano ha sottolineato l’importanza del settore pubblico, ricordando che esso “presta servizi essenziali come educazione, salute, cultura, sport e altri, a tutti i cubani, compresi quelli che operano nel privato”. La critica di Cuba si basa sull’idea che gli Stati Uniti stiano cercando di dividere artificialmente il settore pubblico da quello privato, ignorando la loro interdipendenza e il ruolo fondamentale che entrambi svolgono nella società cubana.
Un passo avanti, ma con limiti
Le nuove misure annunciate dagli Stati Uniti rappresentano un passo avanti, aprendo nuove opportunità per il settore privato cubano. Tuttavia, è comprensibile la critica di Cuba, in quanto le misure non affrontano il nucleo delle sanzioni e non mettono in discussione la politica di massima pressione adottata da Washington. Resta da vedere se queste misure, pur limitate, saranno in grado di favorire un reale cambiamento positivo nell’economia cubana e se contribuiranno a migliorare le relazioni tra i due Paesi.