Il centrodestra blocca la sfiducia, il centrosinistra abbandona l’aula
Nonostante la richiesta di dimissioni da parte del centrosinistra e del M5S, il centrodestra ha bloccato la mozione di sfiducia contro il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per un’inchiesta per corruzione. La proposta di convocare subito un ufficio di presidenza per calendarizzare la votazione immediata della mozione è stata respinta con 17 voti contrari (intero centrodestra) e 11 favorevoli (centrosinistra e M5S). Dopo il voto, tutti i gruppi d’opposizione hanno abbandonato i lavori dell’assemblea, denunciando un’ostruzione da parte del centrodestra. Il voto sulla mozione è stato rinviato alla prossima seduta.
Tensioni in aula e sugli spalti
Durante la discussione, le tensioni sono salite con accuse pesanti scambiate tra i gruppi politici. Il capogruppo Pd Luca Garibaldi ha definito “erede del fascismo” la consigliera di Fdi Veronica Russo, scatenando una reazione tra i banchi della maggioranza. Gli esponenti di FdI hanno risposto con accuse di “teatrino” e di “truppe cammellate” ai manifestanti a favore della mozione di sfiducia presenti sugli spalti. Il presidente dell’assemblea Gianmarco Medusei è stato costretto a minacciare l’intervento delle forze dell’ordine per riportare l’ordine. Il capogruppo della Lista Sansa Ferruccio Sansa ha definito il presidente dell’assemblea “come l’arbitro Moreno”, accusando il centrodestra di “temere la gente sugli spalti” e di “andare sullo yacht di Spinelli”. I leader del centrosinistra e del M5S hanno denunciato un problema democratico in aula e hanno abbandonato l’assemblea.
Toti resiste, ma il futuro è incerto
La partita si gioca su più tavoli. Mentre la Commissione antimafia ascolta il procuratore capo di Genova Nicola Piacente sugli aspetti relativi all’implicazione mafiosa dell’indagine per corruzione (audizione secretata), si allungano i tempi per il deposito dell’istanza di revoca dei domiciliari che l’avvocato Stefano Savi potrebbe presentare per il governatore Giovanni Toti. Probabilmente la strategia è aspettare che vengano sentiti tutti i testimoni per poi depositare istanza al gip Paola Faggioni, la stessa che ha disposto l’arresto ai domiciliari di Toti e dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli e in carcere per l’ex presidente del porto ed ex ad di Iren Paolo Signorini. Le dimissioni richieste a gran voce dal centrosinistra sono ancora di là da venire. Matteo Salvini ha espresso il suo sostegno a Toti, definendolo “una persona molto efficiente, per bene” e sostenendo che “si è colpevoli in caso di condanna, non in caso di sospetto giornalistico”. La Lega, che esprime il governatore ad interim Alessandro Piana, ha sempre sostenuto Toti, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono mostrate più caute. Toti dovrà confrontarsi con i suoi alleati nel centrodestra prima di affrontare il tema delle dimissioni. Fino a quel momento, la sua strategia sarà quella della resistenza passiva, cosa che sta irritando più di una componente politica.
Le conseguenze politiche della vicenda Toti
La vicenda Toti sta mettendo a dura prova il centrodestra in Liguria. La resistenza di Toti e il sostegno della Lega stanno creando tensioni all’interno della coalizione, mentre il centrosinistra si prepara a sfruttare la situazione per ottenere un vantaggio politico. Le prossime settimane saranno cruciali per capire quale sarà l’esito della vicenda e quali saranno le conseguenze politiche per il centrodestra.