Gli Stati Uniti non cambiano politica nei confronti di Israele
Gli Stati Uniti hanno affermato che non cambieranno la loro politica nei confronti di Israele, nonostante il raid di domenica a Rafah, in cui un carro armato israeliano è entrato nella Striscia di Gaza.
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, ha detto in un briefing con la stampa che Washington ‘non si vuole girare dall’altra parte’ su quello che è successo e che gli Stati Uniti ‘continuano a ritenere’ l’operazione a Rafah ‘limitata’.
‘E’ appena successo, gli israeliani investigheranno’, ha aggiunto Kirby, sottolineando che l’ingresso di un carro armato ‘di per se’ non rende un’operazione di grosse dimensioni’.
Il raid a Rafah
Il raid di domenica a Rafah è stato il primo incidente del suo genere da quando Israele ha lanciato l’operazione ‘Scudo difensivo’ nella Striscia di Gaza.
Il carro armato israeliano è entrato nella Striscia di Gaza e ha aperto il fuoco su una posizione palestinese. Non ci sono state vittime, ma l’incidente ha suscitato preoccupazione per una possibile escalation del conflitto.
Reazioni internazionali
Il raid a Rafah è stato condannato da diversi paesi, tra cui l’Egitto, la Turchia e la Russia. L’ONU ha chiesto un’indagine indipendente sull’incidente.
Israele ha difeso l’operazione, sostenendo che era necessaria per proteggere i suoi cittadini dai razzi lanciati dalla Striscia di Gaza.
Un’escalation del conflitto?
Il raid a Rafah è un evento significativo, perché segna un’escalation del conflitto tra Israele e la Striscia di Gaza. È importante monitorare la situazione e capire se questo incidente porterà a un’ulteriore escalation o se si tratta di un incidente isolato. È necessario lavorare per una soluzione pacifica del conflitto, che tenga conto delle esigenze di entrambe le parti.